SOTTO ACCUSA I ROMANISTI

Roma, scontri prima di Fiorentina-Napoli Un ferito grave, arrestato ultrà romanista

E' successo nei pressi dello stadio. Un supporter napoletano, ferito a colpi d'arma da fuoco, è gravissimo. Secondo gli investigatori, l'ultrà romanista avrebbe prima provocato alcuni tifosi partenopei e poi, dopo la loro reazione violenta, avrebbe fatto fuoco

© ansa

Scontri a Roma prima della finale di Coppa Italia tra il Napoli e la Fiorentina. Una decina i tifosi rimasti feriti, due sono stati ricoverati in codice rosso. Uno di questi è rimasto ferito con colpi di arma da fuoco. Momenti di tensione anche fuori dallo stadio. Ferito un agente. La dinamica è ancora da chiarire. Per gli spari è stato arrestato un ultrà romanista, ricoverato in ospedale per una gamba rotta.

La partita è poi iniziata con 45 minuti di ritardo in un clima surreale. "Una partita di calcio non si può trasformare in una guerra tra bande con episodi di violenza", ha commentato il presidente del Senato, Pietro Grasso, all'arrivo allo stadio Olimpico.

Primi scontri nel pomeriggio - La tensione è salita nel tardo pomeriggio, quando sono cominciati gli scontri tra i supporters delle due squadre, cui avrebbero partecipato anche ultras della Roma, e tra questi e le forze dell'ordine. Contro gli agenti che scortavano le tifoserie perché non venissero a contatto, nei pressi di Ponte Milvio, sono stati lanciati bottiglie ed oggetti vari. Tafferugli tra i gruppi di sostenitori si sono verificati in altre zone vicino all'Olimpico. Anche nello stadio, poi, ci sono stati lanci di petardi e bombe carta.

Gli spari - Poco prima delle 19 gli spari, nei pressi di un vivaio. Le ricostruzioni sono ancora molto confuse. Il dato certo è che sono stati esplosi alcuni colpi di pistola che hanno ferito tre napoletani: un trentenne, il più grave, alla colonna vertebrale. E' stato ricoverato in codice rosso all'ospedale Villa San Pietro, per essere sottoposto ad un intervento. La situazione è stata definita dai medici "stabile, ma critica". Gli altri coinvolti sono un uomo di 43 anni, colpito alla mano destra ed uno di 32 anni, colpito ad un braccio e ad una mano.

Indagini sugli ultras romanisti - I feriti sono stati soccorsi dalla polizia che ha anche recuperato la pistola che ha sparato, sulla quale sta facendo accertamenti. Gli investigatori hanno interrogato alcuni testimoni. Le prime indagini hanno puntato l'attenzione anche su ambienti degli ultras romanisti.

Interrogato tifoso con precedenti - Un ultrà della Roma, il 48enne Daniele De Santis, è stato interrogato in ospedale in relazione al ferimento di tre tifosi del Napoli. E' attualmente ricoverato al Gemelli con una gamba rotta. L'uomo fu coinvolto in una vicenda giudiziaria, poi prescritta, sulla sospensione del derby Lazio-Roma del 21 marzo 2004. La partita venne fermata in seguito alle pressanti richieste dei leader delle curve per le voci, poi rivelatesi infondate, della morte di un bambino investito da un'auto della polizia. L'ultrà avrebbe scavalcato, con altre persone, il recinto di gioco.

Arrestato tifoso in ospedale - Nella notte De Santis è stato poi arrestato con l'accusa di tentato omicidio. Secondo la ricostruzione degli investigatori, De Santis avrebbe prima provocato alcuni tifosi partenopei lanciando fumogeni contro di loro; poi, davanti alla loro reazione violenta, avrebbe fatto fuoco.

Dinamica resta tutta da chiarire - Una lite tra alcuni tifosi del Napoli e ultrà della Roma degenerata: è questa una delle possibili cause del ferimento dei tre giovani napoletani, anche se l'esatta ricostruzione è ancora al vaglio degli investigatori. Un gruppo di tifosi partenopei, secondo una delle versioni che si stanno verificando, si sarebbe avvicinato a un'area verde - dove c'e' il "Ciak", un ex locale - vicino allo stadio Olimpico, dove si trovava l'ultrà della Roma che èstato interrogato in ospedale (ricoverato con una gamba rotta). L'uomo, riconosciuto da alcuni tatuaggi, sarebbe stato aggredito da alcuni dei napoletani, contro i quali avrebbe quindi esploso i colpi di pistola. Al vaglio della polizia c'è però anche un'altra versione, quella secondo cui l'ultrà della Roma avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco prima e che poi sia stato colpito dai tifosi napoletani, che avrebbero reagito picchiandolo.

Capo tifoso dà l'ok alla partita - La partita si è giocata in un clima di palpabile tensione sugli spalti. Un capo tifoso del Napoli, seduto su una grata della curva Nord, ha partecipato alla convulsa trattativa che ha preceduto l'inizio dell'incontro. E' stato lui, riconoscibile per un vistoso tatuaggio su tutto il braccio destro, che ha parlato col capitano del Napoli Hamsik, scendendo sul campo di gioco; ed è stato ancora lui, con ampi gesti, prima a chiedere il ritorno della calma in curva da cui erano state lanciate alcune bombe carta, e poi a dare l'assenso all'inizio della partita quando i funzionari delle forze dell'ordine sono andati sotto gli spalti per comunicare la decisione di giocare.

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