Viaceslav Ponomariov, autoproclamato sindaco di Sloviansk, ha annunciato la liberazione degli osservatori militari dell'Osce in ostaggio. "Stanno seduti nel mio ufficio, sto parlando con loro. Questo non ha a che fare con la situazione insicura nella città", ha dichiarato, citato da Interfax. "Tutte le 12 persone che ho nella lista sono libere", ha riferito Lukin, citato dall'agenzia Ria Novosti. Il Cremlino ammette: "Perso il controllo dei filorussi".
Lavrov: "Usa fermino il blitz di Kiev" - In una telefonata con il segretario di Stato Usa John Kerry, il capo della diplomazia russa Serghiei Lavrov ha invitato gli Usa "ad usare tutta la loro influenza per costringere" Kiev "a cessare immediatamente le azioni belliche nelle regioni sud-orientali ucraine, a ritirare le truppe e a liberare i partecipanti alle manifestazioni di protesta".
Russia: "Perso il controllo di quella zona" - "Mosca ha perso effettivamente la sua influenza sulle forze di autodifesa del Sudest ucraino e non può risolvere la situazione da sola". Lo ha detto Dmitri Peskov, il portavoce del presidente russo, Vladimir Putin. Peskov ha poi aggiunto: "Mosca non sa ancora come rispondere alla crescente violenza in Ucraina, questo elemento è assolutamente nuovo per la Russia.
Strage di Odessa, Ue chiede inchiesta - L'Ue chiede che sulla strage di Odessa venga svolta "un'inchiesta indipendente per assicurare alla giustizia i responsabili di questi atti criminali". E' quanto afferma una nota dell'Alto rappresentante Ue per la politica estera Catherine Ashton, la quale esorta tutte le parti alla affinchè "questa tragedia non venga utilizzata per alimentare nuove violenze".
"Troppa violenza, niente elezioni" - Il governo russo si è anche detto contrario, in questa fase, al ritorno alle urne: "Dopo quello che è successo a Odessa, sullo sfondo dell'aperta spirale di conflitto nel Sudest del Paese, non capiamo di che elezioni stanno parlando Kiev, le capitali europee e Washington", ha detto Peskov.
Osservatori rapiti il 25 aprile - Il 25 aprile i filorussi avevano preso in ostaggio 12 persone, di cui 8 osservatori militari dell'Osce e quattro militari ucraini che li accompagnavano. Uno degli osservatori, quello svedese, era già stato rilasciato per motivi di salute.