Silvio Berlusconi: "Marina in politica? Buona soluzione ma l'ho sconsigliata"
Il leader di Forza Italia: "Come padre vorrei che lei non entrasse in questo mondo terribile". Poi chiede la chiusura di Equitalia e attacca Grillo: "E' un uomo cattivo". Sulle riforme: "Manteniamo la parola"
"Marina è molto capace, ha una grande esperienza aziendale e tutto sommato credo che sarebbe una buona soluzione che lei potesse a un certo punto interessarsi del nostro Paese". Così il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, sulla possibilità di una discesa in politica della figlia. "Io - ha però aggiunto - l'ho sempre sconsigliata dal farlo, ma soprattutto ricordo che i leader li scelgono gli elettori, non i padri".
"La politica è un mondo terribile" - "Per mia figlia, come padre vorrei che lei non entrasse in questo mondo terribile che si chiama politica". Berlusconi ha spiegato così i motivi per cui ha sconsigliato alla presidente di Mondadori di non scendere in campo. "Mia figlia è libera di assumere le decisioni che vuole, io le consiglierei di non entrare in un mondo che così com'è oggi: un mondo detestabile".
"Grillo è un uomo cattivo, sarebbe come Hitler" - Il leader di Forza Italia ha duramente attaccato Beppe Grillo: "E' un uomo cattivo, così dicono tutti coloro che l'hanno conosciuto da vicino. Ha caratteristiche troppo vicine a dittatori sanguinari che conosciamo nella storia e ripercorrerebbe gli stessi itinerari tragici di personaggi come Hitler".
"Chiudere Equitalia" - A proposito di fisco e riscossione dei tributi, Berlusconi ha chiesto la chiusura di Equitalia: "Sono profondamente convinto che la cosa migliore da fare sia eliminare, chiudere Equitalia totalmente, e riportare all'Agenzia delle entrate e ai Comuni il compito di riscuotere le imposte".
"Voto? Noi pronti ma deputati amano la loro sedia" - Secondo Berlusconi, Forza Italia è pronta per eventuali elezioni Politiche: "Saremmo già pronti per ottobre. Ma penso che si andrà a votare fra un anno, un anno e mezzo: si ricordi sempre l'amore che deputati e senatori hanno per la loro sedia", ha detto durante l'intervista rilasciata a Virus.
"Riforme? Forza Italia mantiene i patti" - "Di riforme vere c'è soltanto quella del Senato e noi avevamo stabilito con Renzi tre punti. Il primo: non eleggiamo più direttamente i senatori. Il secondo: il Senato non deve approvare le leggi che vengono approvate solo dalla Camera e non deve dare la fiducia al governo. Il terzo: deve costare di meno. Ma poi il governo, sotto la guida di Renzi, ha dato vita alle specificità del progetto senza sentirci, il progetto è arrivato al Senato e tutti l'hanno considerato inaccettabile. Noi manteniamo la parola data", ha detto il leader di Forza Italia riguardo le riforme e il rapporto con il premier.
"Renzi a sinistra perché a destra c'ero già io" - Tante le critiche che Silvio Berlusconi ha riservato al presidente del Consiglio. A partire dalla "scelta di campo" dell'ex sindaco di Firenze: "Ha scelto la sinistra per convenienza. Una volta arrivato a conquistare una maturità espressiva e una capacità di contatto che ha ritenuto giusta, ha pensato a qual era la sua possibilità. Guardando da questa parte c'era già il leader Berlusconi che occupava la posizione e guardando dall'altra parte c'erano dei leader che non erano sentiti come leader al 100 per cento dalla sinistra. Quindi per ha scelto la sinistra profittando di una macchina di partito già organizzata".
Una sinistra che, secondo Berlusconi, lo ha però trasformato: "E' un uomo innamorato della politica ma subito è stato risucchiato dalla sinistra ed è dovuto diventare, contro la sua volontà, un tassatore. Le prime cose che ha fatto, oltre alle tante che ha promesso, sono state aumentare di molto la tassa sulla casa, e aumentare le percentuali dell'imposta sugli interessi dei conti correnti dal 20 al 26 per cento".
Le critiche si spostano poi sui più recenti provvedimenti dell'esecutivo: "il Jobs act è diventato il Cgil Act. La base del partito di Renzi, in Parlamento, ha cambiato in peggio il suo provvedimento. Lui, dopo avere anche annunciato date per diversi altri provvedimenti, queste date non le ha potute rispettare".
Anche riguardo il dl Irpef, il leader di Fi si è mostrato perplesso: "Gli 80 euro che ha dato li ha dati con una mano, la sinistra, ma dall'altra parte li ha presi da 31 milioni di artigiani, lavoratori autonomi, soprattutto pensionati, col risultato che chi riceverà gli 80 euro quando dovrà pagare le imposte sulla casa o sugli interessi dei risparmi che ha in banca, perderà quattordicesima e tredicesima".
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