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Ragazzi morti a Terni, fermato ammette cessione del metadone. Le vittime, 15 e 16 anni, sono morte nel sonno dopo aver assunto la droga

Il 41enne è stato identificato martedì sera e ha collaborato con gli inquirenti. Fondamentale per l'indagine l'aiuto degli amici delle vittime

Il quarantunenne fermato per la morte dei due adolescenti di Terni "ha ammesso dal primo momento di avere ceduto loro del metadone, lo stesso che gli viene fornito presso il Sert, essendo seguito come tossicodipendente". Lo ha confermato l'avvocato Massimo Carignani, difensore dell'uomo. Il legale ha incontrato il suo assistito nel carcere di Sabbione. Giovedì è prevista l'udienza di convalida del fermo.

Il caso risolto grazie agli amici delle vittime - Per arrivare a fermare il 41enne sono stati fondamentali gli amici dei ragazzi morti. Nonostante lo shock hanno voluto aiutare. "E' una tragedia, il nostro primo pensiero è il cordoglio e la vicinanza alle mamme e ai papà di questi ragazzi di 15 e 16 anni. Superato il primo momento di dolore e smarrimento - ha raccontato il procuratore  di Terni - abbiamo lavorato su questo caso raccogliendo una serie di indizi nell'immediatezza e grazie ai carabinieri di Terni che hanno lavorato con discrezione e professionalità, riteniamo allo stato che il caso lo abbiamo risolto, nel giro di poche ore e grazie anche alla collaborazione
del mondo giovanile. I giovani ci hanno guidato per mano, non hanno indicato il responsabile, ma hanno dato elementi chiari".


La morte avvenuta nel sonno - I carabinieri hanno ricostruito il percorso dei due ragazzi, che cosa hanno fatto insieme, e secondo una prima ipotesi investigativa hanno incontrato il 41enne prima di andare al campetto di calcio. L'uomo gli avrebbe ceduto delle sostanze, e quando i due ragazzi sono arrivati già non si sentivano bene. Poi sono andati a casa. La mattina dopo i genitori li hanno trovati morti, molto probabilmente nel sonno: arresto cardiocircolatorio ed edema polmonare, secondo le prime constatazioni del medico del 118 intervenuto.

Un quadro di possibile overdose, ma per capire quale sostanza o mix di sostanze siano state la effettivamente la causa della morte, si aspettano gli esami tossicologici. Il procuratore su questo è stato, infatti, cauto rimandando agli esami tossicologi prima di definire ciò che ha provocato la morte dei due ragazzi "sostanza stupefacente". Il 41enne fermato è stato trovato in possesso di diverse sostanze stupefacenti e anche qui sono in corso i test per identificare la tipologia. Di quanto è successo "non si riesce a farsene una ragione, la cosa ci ha colpito profondamente, abbiamo una responsabilità collettiva per quello che è successo", ha sottolineato il procuratore della Republica di Terni Alberto Liguori, e "ci uniamo, insieme all'Arma dei carabinieri, alle famiglie. Speriamo che il tempo possa alleviare questo dolore; alleviarlo perché è
ineliminabile".
 

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