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Migranti, il piccolo Madou sbarca in Sicilia dalla nave quarantena Moby Zazà e riabbraccia la sua mamma

Il bambino, sei anni, è uno dei 169 migranti appena arrivati in Italia. Dopo aver affrontato la lunga traversata da solo ha ritrovato in Italia madre e sorella: erano al Cara di Crotone

E' sbarcato dalla Moby Zazà dopo la lunga traversata dalla Libia. A Porto Empedocle (Agrigento) Madou, sei anni, era arrivato da solo, senza genitori né parenti. Ma in Italia ha ritrovato la sua mamma, ospite al Cara di Crotone con la sorellina. La grande gioia del ricongiungimento tra la donna e il suo bambino ha coinvolto tutti: poliziotte e volontari della Croce Rossa, che di Madou si erano presi cura per due settimane sulla nave quarantena Moby Zazà, dove il piccolo era stato fatto salire.

Dalla Moby Zazà in Sicilia - L'incontro è avvenuto poco dopo lo sbarco, nella tensostruttura allestita a due passi dal porto. Il bambino, soprannominato Junior dai suoi compagni di viaggio, era diventato la mascotte d tutti durante la lunga navigazione. Dalla Libia era partito proprio per cercare di ritrovare la mamma e la sorellina, salite su un barcone per l'Italia a gennaio mentre lui era rimasto in Libia. E proprio Madou è uno dei 169 migranti sbarcati dalla Moby Zazà. 

"Un bambino forte" - I volontari che lo hanno conosciuto e assistito in queste ultime settimane dicono che è sempre stato coraggioso e soprattutto generoso con gli altri bambini a bordo. Non ha mai mollato, non si è mai lasciato andare durante il lungo soggiorno a bordo. Una donna si è presa cura di lui durante il viaggio ed è stata lei a riconoscere la madre del bambino, finalmente riaccolto nella sua famiglia.

Lieto fine per Madou - Una storia a lieto fine, quella di Madou, e uno dei tanti casi di minori non accompagnati che arrivano nel nostro Paese. Solo dall'inizio dell'anno sono stati oltre mille i casi come il suo. A Madou il termine della sua odissea ha riservato un finale a sorpresa, per una volta, di grande felicità.

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