Mercoledì il governo presenterà i provvedimenti per la riforma della Pubblica amministrazione: una svolta, anticipa il premier, Matteo Renzi, ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta, con "molte misure che faranno discutere". Per i cittadini, spiega, ci sarà "un'identità digitale": tutti avranno "un pin" per l'accesso alla P.a.: "mai più code per un certificato e non pagare più in un certo modo la bolletta".
La riforma, spiega Renzi (il quale specifica che per ora verrà solo presentato il progetto, rimandando a un secondo momento il decreto legge), avrà l'obiettivo di "beccare i fannulloni e farli smettere, e valorizzare i tanti non fannulloni dando un premio a chi non è fannullone incentivando gli scatti di carriera e magari lo stipendio". Inoltre, sottolinea, "servono dirigenti che facciano i dirigenti, non è possibile che il premio di produzione aumenti con l'indennità e a prescindere dai risultati e dalla situazione del Paese".
Niente licenziamenti - Il tutto, promette, senza licenziare: gli 85mila esuberi indicati dal commissario alla spending review sono "una cifra teorica, non si fa così. Non faccio gli esuberi del povero dipendente, nessuno verrà licenziato perché il governo ha da tagliare. I dipendenti non li dobbiamo far lavorare di meno, ma di più".
"O riforme, oppure me ne vado" - "Io avrei voluto più sindaci, ognuno ha il suo ideale sistema, ma non sono le riforme di Matteo - ha spiegato il presidente del Consiglio parlando del nuovo Senato -. Io avrei preferito più sindaci perché in Italia di oggi i sindaci sono molto più rappresentativi, ma alla fine serve un punto d'intesa. Non sono un pasdaran ma non resto attaccato alla poltrona ad ogni costo. Va bene il compromesso purché sia chiaro che alla fine non ci sia l'indennità". Perché, sottolinea nuovamente, "se posso fare le cose che posso fare le faccio, se hanno bisogno di uno che nasconde le cose, prendano un altro", non resto qui "a tutti costi".
Slitta la riforma del Senato - Slitta a martedì prossimo, 6 maggio, la presentazione del testo base sulle riforme in commissione Affari costituzionali del Senato, da parte dei relatori Anna Finocchiaro e Roberto Calderoli. Il 6 maggio la Commissione voterà per l'adozione del testo base, dopo di che verrà fissato un termine per gli emendamenti, e verranno decise alcune audizioni sui contenuti del testo base. Il voto, invece, ha annunciato Renzi, è previsto per il 10 giugno. "Basta guardare i sondaggi" - In precedenza, durante l'assemblea del gruppo Pd del Senato, il premier aveva spiegato che "i sondaggi dicono che siamo avanti, ma io ho detto ai miei che se li vedo ancora guardare i sondaggi li meno. Dobbiamo stare vicino ai nostri candidati sindaci, dobbiamo fare campagna elettorale e il Pd deve fare il Pd". Per quanto riguarda le riforme, "tenere dentro Forza Italia è doveroso, vuol dire agli italiani che non ci stiamo scrivendo le regole da soli".
"Inaccettabili le parole di Grillo e Berlusconi" - Renzi ha espresso "forte preoccupazione" per le parole di Silvio Berlusconi sui lager ma anche per quelle di Beppe Grillo sulla Shoah che sono "inaccettabili".
Marò,Renzi:"India rispetti Italia" - Per i marò il "tribunale naturale è evidente che, trattandosi di acque internazionali e venuta meno l'accusa di terrorismo" è quello "internazionale". Lo afferma il premier Matteo Renzi. "La detenzione arbitraria in India è inaccettabile", aggiunge, spiegando che parlerà del dossier anche con Ban ki-moon. "Chiedo rispetto per l'Italia, per due persone sotto accusa ma non considerate colpevoli da nessun tribunale", ha aggiunto.