Nei giorni scorsi si era scusato con i parenti delle vittime e i sopravvissuti avevano dichiarato che era stato tra i primi ad essere salvato. Ora arriva un video della guardia costiera sudcoreana a inchiodare il capitano del traghetto affondato il 16 aprile. Le immagini mostrano Lee Joon-seok mentre lascia la nave (inclinata di 45 gradi) in mutande e maglietta per mettersi in salvo, mentre a bordo ci sono ancora oltre 200 persone.
Per il disastro il capitano si trova ancora in stato di arresto insieme a sei membri del suo equipaggio. Secondo il procuratore che segue le indagini, Lee Joon-seok al momento in cui la nave si rovesciò nemmeno era al timone. Il capitano si è difeso affermando di aver ritardato l'evacuazione della nave a causa del mare agitato e dell'assenza di imbarcazioni di soccorso. L'uomo deve fronteggiare cinque capi di accusa, inclusa negligenza e violazione del diritto marittimo.
"Sul momento – spiega Kim Kyung-il, ufficiale della guardia costiera – non potevamo distinguere l'equipaggio dai passeggeri. Tutti avevano i giubbotti di salvataggio, perciò non eravamo in grado di dire se una uno facesse parte del personale o meno".