CACCIA ALL'UOMO

Livorno, evaso "l'assassino del catamarano" Nel 1988 uccise una skipper pesarese

E' la seconda fuga di Filippo De Cristofaro: già nel 2007 riuscì a scappare dal carcere di Opera (Milano). Il condannato uccise Annarita Curina, con la complicità dell'amante olandese di allora, per rubare un catamarano

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Filippo De Cristofaro, condannato all'ergastolo per l'omicidio della skipper pesarese Annarita Curina, è evaso dal carcere di Porto Azzurro (Livorno). Per il killer è la seconda fuga: già nel 2007 riuscì a scappare dal carcere di Opera (Milano). Nel 1988, con la complicità della sua amante olandese Diana Beyer, allora 17enne, De Cristofaro uccise la Curina per rubare un catamarano. Era in permesso di uscita, fino al 21 aprile, per Pasqua.

Evaso durante un permesso per la seconda volta - De Cristofaro è evaso durante un permesso di tre giorni, in occasione della Pasqua, da trascorrere presso la comunità "Dialogo" di Portoferraio. Sarebbe dovuto rientrare in carcere il giorno 21 aprile alle 10. Dodici ore dopo il mancato rientro è stato ufficialmente dichiarato evaso.

Anche il 6 luglio del 2007 il killer del catamarano approfittò di un permesso per fuggire: un mese dopo venne rintracciato a Utrecht, la città della Beyer, il suo "grande amore", che nel frattempo si è ricostruita una vita di moglie e madre.

Diana: "Filippo mi fa ancora paura" - "Ho ancora molta paura di lui. Non lo sento da 26 anni e mi chiedo come sia potuto accadere che sia evaso di nuovo, per la seconda volta. Mi sembra una cosa sconcertante". E' il messaggio di Diana Beyer, oggi 42enne madre di tre figli, ha pronunciato attraverso il legale che la difese, Marina Magistrelli.

Il "giallo del Catamarano" - Nell'estate del 1988, il "giallo del Catamarano", un delitto efferato seguito da una fuga senza speranze degli assassini, occupò le cronache per mesi. De Cristofaro e la Beyer avevano affittato il catamarano della Curina per le vacanze, ma il vero piano dei due amanti era di impadronirsi dell'imbarcazione per poi fuggire in Polinesia.

Spinse l'amante a pugnalare la skipper, lui la finì col machete - Il 10 giugno Diana, che secondo i giudici agisce spinta dall'amante, pugnala la Curina a un fianco, mentre De Cristofaro finisce la vittima a colpi di machete. Il cadavere della skipper verrà ripescato il 28 luglio 1988 al largo di Senigallia, mentre a bordo dell'imbarcazione era già salito un amico olandese della coppia, Pieter Gronendijk, in seguito condannato per il furto del natante.

Rintracciati in Tunisia dopo la fuga - I due olandesi e l'italiano saranno poi rintracciati dalla polizia in Tunisia, mentre tentavano di fuggire a piedi dopo aver abbandonato la barca. Diana verrà condannata a sei anni e sei mesi di carcere per concorso in omicidio, ma in cella sconterà solo 15 mesi: otterrà la libertà condizionale e quindi l'assegnazione ad una comunià di fratellanza nei pressi di Grosseto. In primo grado a De Cristofaro viene inflitta una condanna a 38 anni, trasformata in ergastolo nel processo di appello.