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Censis: "Famiglie si sentono precarie ma c'è fiducia nelle riforme di Renzi"

Solo una su cinque si ritiene in una situzione di solidità, mentre il 66% crede nell'azione del governo contro la crisi economica dell'Italia

ansa

Otto famiglie su dieci vivono "una sensazione di precarietà e instabilità" e solo una su cinque "ritiene invece di essere in una situazione di solidità". Sono i dati che emergono dall'outlook Confcommercio-Censis sul primo semestre 2014. C'è comunque "un leggero miglioramento del clima di fiducia", legato alle riforme del governo Renzi, ritenuto dal 66% del campione "in grado di far superare al Paese la lunga fase di crisi economica".

Il rapporto rileva "un miglioramento del clima di fiducia, il primo dal 2011 ad oggi", ma sottolinea che comunque "l'incertezza è il sentiment prevalente con una quota di quasi il 40% delle famiglie che vivono adottando un comportamento di attendismo, in attesa dell'evolversi degli eventi". "Il protrarsi della crisi , la mancanza di lavoro, il peso delle tasse", evidenzia l'outlook Confcommercio-Censis su consumi e clima di fiducia per il primo semestre 2014, "continuano ad alimentare lo stato di forte difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, rispetto alla propria situazione economica e alla propria capacita' di spesa, avvertono nella maggior parte dei casi - quasi l'80% - una sensazione di precarietà e instabilità". E "solo un quinto delle famiglie ritiene, invece, di essere in una condizione di solidità".

In particolare, il 17% del campione definisce la condizione economica e la capacità di spesa della sua famiglia "ad alto rischio"; il 21% risponde: "difficile, perché rischio di non farcela; per il 41% è "precaria"; per il 21% "solida. Per Confcommercio-Censis "è ipotizzabile che il leggero miglioramento del clima di fiducia sia stato favorito dal cambio del quadro politico a marzo. A conferma di ciò, il capitale di fiducia di cui sembra godere il Governo guidato attualmente da Matteo Renzi risulta consistente: ben il 66% del campione ritiene, infatti, che il Governo sia in grado di far superare al Paese la lunga fase di crisi economica: il 24% del campione pensa che "abbia molta probabilità di riuscirci; il 42% che "abbia qualche possibilità di riuscirci"; il 22% che "non ci riuscirà perché la crisi è troppo complicata"; ed un 5 % ritiene che "non ci riuscirà per incompetenza".

E' "ancora più alta la quota, oltre il 75%, di chi ritiene che il Governo riuscirà, almeno in parte, a realizzare il piano di riforme annunciato": il 52% ritiene che ci riuscirà solo in parte, il 25% pensa "che ce la farà"; pessimista il 14%: "Non ce la fara'". Intanto, "certo è che, in un quadro complessivo di difficoltà' e crisi dei consumi, le famiglie hanno ben chiare le priorità che l'Esecutivo deve affrontare subito per migliorare la situazione: creazione di nuovi posti di lavoro (56,3%) e riduzione della pressione fiscale (nel complesso il 32,1%: il 18,3% lo chiede riferendosi alla tassazione sulle imprese, il 13,8% per le persone fisiche); mentre per il 9% la priorità del Governo dovrebbe essere potenziare i sussidi di disoccupazione.

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