Stamina, in 20 verso rinvio a giudizio Vannoni: a maggio riprendono cure
Torino, i reati ipotizzati sarebbero quelli di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, aggravata dall'essere ai danni del Ssn, e somministrazione di farmaci pericolosi. Vannoni: "Sono sereno"
La procura di Torino ha chiuso le indagini su Stamina. Gli indagati sono venti, tra cui Davide Vannoni, il "padre" del metodo. I reati ipotizzati sarebbero quelli di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, aggravata dall'essere ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, e somministrazione di farmaci pericolosi. Vannoni: "Sono sereno, abbiamo una marea di documenti per smentire le accuse".
Sotto inchiesta sarebbero finiti tutti coloro che hanno preso parte alla somministrazione della cura, o la hanno sponsorizzata, dal 2007 al 2014. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Stampa, oltre al presidente a Vanoni, sarebbero indagati il vicepresidente di Stamina Foundation, Marino Andolina, alcuni neurologi e biologici, otto medici degli Spedali Civili di Brescia e anche un membro dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa).
Per Vannoni, la procura ha ipotizzato anche i reati di esercizio abusivo della professione medica e violazione delle norme della privacy, per alcuni video con bambini malati diffusi sul web.
Vannoni: "Abbiamo materiale per difenderci" - "Sono sereno. Affronteremo il processo e abbiamo una marea di documenti per smentire le accuse". Davide Vannoni commenta così la notizia di chiusura delle indagini su Stamina. "Non è ancora un rinvio a giudizio. Una chiusura di indagine presenta solo un punto di vista. Non ho mai minacciato nessuno, abbiamo materiale per difenderci".
Vannoni: "A maggio riprendono infusioni" - "Il 5 maggio siamo pronti e contiamo di riprendere le infusioni ai pazienti in cura agli Spedali Civili di Brescia'', ha quindi detto Vannoni, sottolineando però come, ad oggi, dall'ospedale non sia ancora giunta "alcuna risposta". "Il 5 maggio - ha spiegato Vannoni - la nostra biologa presso gli Spedali, Erika Molino, è infatti pronta a rientrare, e contiamo di riprendere con le infusioni del protocollo".
Lorenzin: "Si faccia chiarezza" - "Non sono molto stupita, vedremo l'esito del processo. E' una vicenda che ha tenuto l'Italia con il fiato sospeso e me con molte preoccupazioni e ansie. L'importante è che ne esca chiarezza, perché qui le vittime sono le migliaia di persone che hanno creduto di poter avere una cura". Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha commentato la notizia della chiusura delle indagini della procura di Torino.
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