Attacco shock del leader ultranazionalista, nonché vicepresidente della Duma, Vladimir Zhirinovsky, a due giornaliste: prima ha chiesto a un suo collaboratore di violentare una cronista incinta di Ria Novosti, che gli aveva fatto una domanda su eventuali sanzioni russe a Kiev; poi ha dato della "lesbica" a una collega di Interfax intervenuta a sua difesa. Tutto è accaduto nei corridoi della Duma, il ramo basso del parlamento.
L'episodio di venerdì e le polemiche, sono finiti sui media solo oggi, mentre il video è diventato virale sul web.
Nel video - Stella Duboviskaia, di Ria Novosti, chiede se Mosca risponderà alla decisione di Kiev di vietare l'ingresso degli uomini russi. "Che sanzioni, bisogna agire con le carezze", replica Zhirinovsky. Quindi chiama uno del suo entourage e gli dice: "Ora io comincio a pronunciare 'Cristo è risorto' e tu cominci a stuprarla duramente".
Il leader del partito liberal-democratico declama l'augurio pasquale ortodosso "Cristo è risorto, davvero è risorto" e poi spinge il suo collaboratore verso la cronista e lo incita 'abbracciala, baciala, toccala'. Il giovanotto tenta di eseguire goffamente, ma una collega di Interfax, Iulia Ciucialova, la difende spiegando che è al sesto mese di gravidanza. Zhirinovsky si arrabbia: "Se sei incinta vattene a casa, meglio pensare al bambino".
Quindi si rivolge alla giornalista di Interfax: "E voi cosa volete, lesbica? Perché volete difenderla?", le chiede, minacciandola di farla licenziare. Infine intima ai suoi collaboratori di cacciare tutte e due: "Lesbiche maledette, furie", grida.
Le critiche e le scuse - Il suo comportamento è stato criticato da tutti e dell'episodio si occuperà ora la commissione parlamentare per l'etica. Zhirinovsky ha chiesto scusa pubblicamente dopo tre giorni e si è offerto di pagare le cure mediche a Duboviskaia, ricoverata per lo stress subito.