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Dl Irpef, le banche non ci stanno: "Queste misure ci danneggiano"

"Penalizzate nell'esame della Bce", è l'allarme lanciato dal presidente dell'Abi, l'associazione di categoria, Antonio Patuelli. L'Ue: "Valuteremo le misure del governo"

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Le misure previste dal decreto legge sull'Irpef "penalizzano fiscalmente le banche attive in Italia rispetto alle concorrenti negli altri Paesi Ue". Lo dice il presidente dell'Abi Antonio Patuelli dopo l'annuncio dei contenuti del provvedimento voluto dal governo Renzi. Patuelli precisa che la "batosta" fiscale arriva "addirittura nell'anno degli esami a tutte le banche europee, che così verranno svolti con disparità fiscali ancora maggiori".

Patuelli ricorda come "il forte aumento della pressione fiscale deliberato dal Consiglio dei Ministri si assomma a quello deciso il 25 novembre scorso dal precedente governo: i due provvedimenti hanno determinato l'aumento dell'anticipazione Ires 2013 al 130% per banche e assicurazioni, l'enorme addizionale dell'8,5% sull'Ires 2013 sempre di banche e assicurazioni, la rivalutazione delle quote di Bankitalia (ultimi in Europa!) con l'imposta del 12% disposta dalla legge di stabilità per tutte le rivalutazioni".

"Tale imposta - rileva - è stata aumentata al 26% per questa sola già avvenuta rivalutazione, anche con effetti retroattivi giuridicamente più che discutibili. Il quadro complessivo che ne emerge - aggiunge - è che l'Italia, pienamente inserita nell'Unione europea ed anche nell'Unione bancaria, penalizza fiscalmente le banche operanti in Italia rispetto a quanto avviene alle concorrenti degli altri paesi Ue, addirittura nell'anno degli esami a tutte le banche europee che così verranno svolti con ancor più disparità fiscali che penalizzano l'Italia".

Il presidente Abi conclude ricordando come le banche stiano compiendo "contemporaneamente ogni sforzo per superare la crisi, anche rafforzando i propri capitali. Inoltre le banche italiane sono fortemente impegnate in riorganizzazioni, ristrutturazioni e processi di efficientamento".

Ue: valuteremo misure - La Commissione Ue "prende nota delle decisioni del governo italiano" e ricorda che "le valuterà in dettaglio nel contesto del semestre europeo". Le misure adottate, sottolinea Bruxelles, "formalizzano molte politiche recentemente annunciate su cui la Commissione ha già dato una reazione preliminare". Un primo giudizio nel merito arriverà quindi con le previsioni economiche di primavera il prossimo 5 maggio e poi con l'aggiornamento delle raccomandazioni paese per paese il 2 giugno.

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