Finanziamento illecito, a processo l'ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio
L'udienza fissata dal gup di Roma per il prossimo 29 settembre. A giudizio anche il fratello Marco Pecoraro Scanio. Nel mirino vacanze e "passaggi" in elicottero gratis per l'ex ministro
Alfonso Pecoraro Scanio è stato rinviato a giudizio per finanziamento illecito. Lo ha deciso il gup di Roma, Giulia Proto, che ha fissato il processo all'ex ministro delle Politiche agricole e ad altre nove persone al 29 settembre. In cambio di favori Pecoraro Scanio, storico esponente dei Verdi, avrebbe avuto vacanze pagate e un terreno sul lago di Bolsena per un agriturismo mai realizzato. A processo anche il fratello, Marco, per corruzione.
Il fratello di Alfonso Pecoraro Scanio all'epoca dei fatti era senatore e deve rispondere dell'accusa di corruzione.
Vacanze e "passaggi" gratis per l'ex ministro - Secondo l'accusa Pecoraro Scanio, in cambio di favori, avrebbe ottenuto un trasferimento in elicottero, vacanze pagate e l'acquisto di un terreno nella zona del lago di Bolsena per la costruzione di un agriturismo mai realizzato. Il gup ha assolto gli imputati dall'accusa legata al pagamento delle utenze telefoniche per l'ex ministro e il suo staff.
L'accusa di corruzione per il fratello Marco è legata al suo intervento per far ottenere un appalto per la bonifica di un terreno a Crotone.
Assolti gli imprenditori Pangia e Gisotti - Gli imprenditori Carlo Pangia e Marco Gisotti sono stati assolti dall'accusa di finanziamento illecito e corruzione nell'ambito del procedimento contro Pecoraro Scanio. Il gup Giulia Proto li ha assolti perché il fatto non sussiste. In particolare al vicenda che coinvolgeva Pangia riguardava un telefonino nella disponibilità dell'ex ministro.
Il difensore dell'ex ministro: "Siamo perplessi" - "Lascia fortemente perplessi il rinvio a giudizio per un fatto per il quale il Tribunale dei Ministri, ben tre anni prima, aveva disposto l'archiviazione e che viene ora, a distanza di anni e senza aver fatto alcuna indagine, riconfigurato come illecito finanziamento dei partiti, reato del tutto diverso che neppure il primo pubblico ministero, competente sei anni fa, aveva mai configurato". Così Paola Balducci, difensore di Pecoraro Scanio.
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