Antartide: a caccia di meteoriti
Spedizione italiana ne recupera 126
Si è conclusa la più grande spedizione italiana in Antartide. Positivo il bilancio della missione del progetto comune di Cnr, Enea, Istituto nazionale di oceanografia e geofica e Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Oltre a perforare il ghiaccio fino alla profondità di 3.200 metri per ricostruire la storia del clima sulla Terra, infatti, i ricercatori sono risuciti scovare ben 126 meteoriti primordiali per un peso complessivo di oltre 5 chili.
Considerata la regione più "produttiva" del pianeta per la ricerca di meteoriti caduti e ben conservati, l'Antartide è stata dunque una preziosa miniera anche per gli esperti italiani. Nell'ultimo "bottino" realizzato nel continente australe, infatti, ci sono pezzi rari o unici di materia extraterrestre che forniscono informazioni diversamente non disponibili.
Tra i frammenti spiccano numerosi tipi di condriti carboniose, ovvero le rocce che rappresentano la materia primordiale del Sistema solare, oltre a residui della superficie della Luna e di Marte. Nelle precedenti missioni in Antardide sono già stati raccolti 609 meteoriti, tutti conservati nella sezione di Siena del Museo nazionale dell'Antartide, istituto che ne cura la classificazione e la distribuzione alla comunità scientifica per studi sull'origine e sull'evoluzione del sistema solare.
Nel corso dell'ultima spedizione italiana, infine, sono state sperimentate con successo nuove tecniche di individuazione, basate sull'impiego di sensori magnetici. Il passato della Terra è sotto lo spesso mando di ghiaccio dell'Antartide: la ricerca della verità è appena cominciata.
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