LA RISPOSTA DEI DIPENDENTI

Fiat, adesso si impacchettano gli operai: "Anche il nostro cuore è infranto"

Gli operai fanno parte del gruppo dei 316 dipendenti Fiat che dal 2008 sono stati trasferiti dallo stabilimento di Pomigliano a quello logistico di Nola, il cosiddetto, Wlc. Il centro non è però mai entrato in funzione e da allora gli operai sono in cassa integrazione a zero ore

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"Impacchettati" e con il cuore infranto: sei cassaintegrati del reparto logistico Fiat di Nola, per chiedere di lavorare dopo cinque anni di Cig, hanno scelto di "fare il verso" all'azienda, che nei giorni scorsi aveva impacchettato le macchine straniere dei dipendenti dello stabilimento.

I lavoratori, appartenenti al Comitato cassaintegrati e licenziati dello stabilimento Fiat di Pomigliano, hanno esposto sul petto un grande cuore con la scritta "Caro Marchionne nonostante abbiamo il cuore infranto, perché deportati ingiustamente 5 anni fa a Nola, la lotta dei 316 per il reintegro a Pomigliano non si ferma".

Gli operai fanno parte del gruppo dei 316 dipendenti Fiat che dal 2008 sono stati trasferiti dallo stabilimento di Pomigliano a quello logistico di Nola, il cosiddetto, Wcl. Il centro non è però mai entrato in funzione e da allora gli operai sono in cassa integrazione a zero ore.

Gli operai hanno voluto così rispondere al "parking marketing" attuato la scorsa settimana dal lingotto per invitare i dipendenti ad acquistare vetture col marchio Fiat: le auto dei lavoratori con marchio straniero, erano state impacchettate, e sulle stesse era stato lasciato un cuore spezzato.