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Roma, muore Emanuele PacificiDolore nella comunità ebraica

Da ragazzino scampò alla Shoah, nel 1982 rimase ferito nell'attentato alla sinagoga. Scompare a 83 anni.

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E' morto a Roma Emanuele Pacifici, memoria storica dell'ebraismo e padre di Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica della Capitale. La notizia è stata diffusa dalla stessa Comunità in una nota. I funerali religiosi si terranno alle 14 di oggi, all'interno del cimitero ebraico di Prima Porta. Nato il 15 giugno del 1931, Emanuele Pacifici scampò alla Shoah e poi all'attentato alla sinagoga di Roma nel 1982.

In tempo di guerra, da ragazzino, riuscì a fuggire dai cacciatori nazisti e a nascondersi nel collegio delle suore di Santa Marta a Settignano (Firenze). Il padre fu catturato a Genova, mentre era alla guida della sua Comunità. La madre fu invece catturata nel convento delle suore di Santa Maria Gesù in piazza del Carmine a Firenze. Entrambi i genitori furono trucidati nelle camere a gas di Auschwitz-Birkenau.

Finita la guerra, ritrovato da un soldato della Brigata Ebraica all'interno del convento, Emanuele Pacifici tentò di trasferirsi in Israele, ma una grave malattia gli impedì di partire. Restò in Italia divenendo uno dei più importanti custodi della memoria ebraica italiana del Novecento.

Il 9 ottobre del 1982 Emanuele Pacifici fu coinvolto nel tragico attentato al Tempio Maggiore di Roma dove morì piccolo Stefano Gaj Taché. L'esplosione lo ferì lasciandolo in fin di vita. Venne salvato dai medici dell'ospedale del Fatebenefratelli dopo aver lottato per mesi contro la morte. "Oggi suo figlio Riccardo, il Consiglio della ComunitàEbraica di Roma e tutto l'ebraismo - conclude la nota - lo ricordano commossi"

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