INCUBO AL PERTINI

Scambio di embrioni a Roma, parla una mamma: "Sono figli miei, li terrò"

La donna, che aspetta due gemelli, ha annunciato che la sua gravidanza continuerà. L'altra donna, con cui sarebbe avvenuto lo scambio, ha invece subito un aborto spontaneo. Ispettori al Pertini

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"Quei figli sono miei, come posso decidere del destino di due creature così attese?". La donna incinta di due gemelli, vittima del presunto scambio di embrioni all'ospedale Pertini di Roma, parla attraverso il suo legale: "Ho avuto un momento di umano rigetto quando ho saputo che gli embrioni che avevo in grembo erano di un'altra donna, ma poi abbiamo deciso che la gravidanza doveva continuare".

Per l'altra donna, scrive Repubblica, l'incubo della scoperta di quell'errore in laboratorio, si è fatto ancora più terribile: la sua gravidanza si è interrotta con un aborto spontaneo. Sulla vicenda, al momento, non c'è ancora la certezza assoluta: chi sta conducendo i primi accertamenti non esclude che, se uno scambio c'è stato, possa esser stato di referti (relativi agli esami fatti dopo la scoperta della gravidanza) e non di provette.

Il ministro invia gli ispettori - Per fare chiarezza al Pertini arriveranno gli ispettori del ministero della Salute: "Un caso gravissimo - affermano -. Vogliamo verificare il percorso seguito dal centro e le ragioni per cui non ne sia stata data tempestiva informazione all'autorità centrale". "Sono vicende davanti le quali si rimane scioccati - afferma il legale di una delle due coppie, l'avvocato Michele Ambrosino -. C'è nella coppia un senso di frustrazione, di coartazione e disagio. Ma sarebbe stata necessaria una maggior tutela, una maggior privacy, perché si rischia di creare una psicosi collettiva generalizzata".

A febbraio la scoperta - La vicenda ha inizio il 4 dicembre, quando le coppie si sottopongono alla fecondazione assistita: l'esito è positivo. Una delle coppie in dolce attesa però, nel corso dei controlli del terzo mese in un'altra struttura romana, scopre che i due feti non sarebbero geneticamente compatibili con loro. Qualche giorno dopo, il 27 marzo, alla Asl Roma B arriva "una comunicazione che segnala una presunta incompatibilità genetica per una fecondazione assistita". Il reparto di Procreazione assistita, in via precauzionale, viene chiuso e gli interventi sono tuttora sospesi.

Coppie in allarme - Boom di telefonate, all'ospedale Pertini di Roma, da parte dei genitori di bambini nati con la tecnica della fecondazione assistita e preoccupati che, anche nel loro caso, possa esserci stato uno scambio di embrioni. "Il figlio è nostro?", chiedono le coppie. A quanto si è appreso, sono centinaia le persone che hanno effettuato una fecondazione assistita presso l'istituto della Capitale o che stanno portando avanti una gravidanza.

Asl Roma: "Nuovi test su feti ed esame Dna a chi lo richieda" - "L'Asl di Roma farà la villocentesi dei due feti probabilmente al centro dello scambio di embrioni "al fine di verificare la compatibilità biologica tra i soggetti esaminati". Inoltre saranno garantiti test del Dna a chi ne farà richiesta tra gli ex pazienti del centro che si sono sottoposti alla fecondazioni assistita.