Da latitante rapinava banche in giro per l'Italia, ma nonostante ciò Domenico Albanese, 47 anni, percepiva 832 euro di sussidio dalla Regione Sicilia, perché da anni inserito tra i precari. L'uomo è stato arrestato due giorni fa a Palermo, poche ore prima era stato espulso dal bacino dei precari. Da mesi il Dipartimento, su incarico del governo di Rosario Crocetta, sta passando al setaccio l'elenco di precari che da 15 anni beneficiano di sussidi.
A essere passati al setaccio sono i 2.900 iscritti al bacino dei precari ex Pip (piano d'inserimento professionale) del progetto "Emergenza Palermo", riservato a ex detenuti e soggetti svantaggiati. Un'inchiesta che porta alla luce casi come quello di Domenico Albanese. Il 47 enne era da mesi irreperibile, e la polizia lo cercava ritenendolo l'autore di nove rapine commesse in giro per l'Italia. Ma mentre per gli investigatori progettava i colpi in banca, lui riceveva regolarmente il sussidio pubblico pari a 832 euro, un sussidio ricevuto fino al giorno del suo arresto.
Il precario è stato definitivamente cancellato dall'elenco dei precari venerdì scorso, perché secondo la Regione non in possesso "dei requisiti morali e di buona condotta". A fine marzo, la Regione aveva espulso dall'elenco altre 25 persone, anche in questo caso per mancanza dei requisiti morali. Tra loro c'era Fabio Pispicia, fermato a Palermo pochi giorni prima dalla polizia, mentre era a bordo di una Fiat Uno con armi, passamontagna e guanti. Finora gli espulsi da "Emergenza Palermo" sono oltre 200, buona parte perché dai controlli è emerso che avevano un reddito Isee superiore ai 20 mila euro previsto da una legge regionale.