Il M5S ha denunciato alla Ue e al Consiglio d'Europa l'articolo 1 del decreto legge sul lavoro, attraverso il quale si "liberalizza" da parte delle aziende l'uso di contratti a termine, non legandoli più alla presenza di determinate condizioni. Per i Cinque Stelle l'articolo 1 del cosiddetto Jobs Act contrasterebbe "la direttiva 1999/70/CE e i diritti sanciti dalla Carta Sociale Europea".
"La normativa europea stabilisce infatti - osserva il M5S - che il termine apposto al contratto di lavoro sia determinato da condizioni oggettive quali data, completamento di un compito specifico o verificarsi di un evento specifico". Caratteristiche che "sono disattese nell'articolo 1 del decreto lavoro del governo Renzi. Le valutazioni sulla violazioni di direttive Ue sono state tra l'altro - concludono i rappresentanti al Consiglio d'Europa del Movimento 5 Stelle - sottolineate anche dall'associazione Giuristi Democratici".
Renzi sui canali Rai, esposto M5S ad Agcom - I grillini non si sono fermati qui. Dopo lo Jobs Act, hanno preso di mira lo stesso premier, accusandolo di essere troppo presente in tv. Dopo il quesito inviato dal presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico, alla Rai, deputati e senatori del MoVimento 5 Stelle hanno presentato infatti un esposto all'autorità garante delle comunicazioni per la "vergognosa violazione del pluralismo del servizio pubblico in favore del presidente del Consiglio e dei suoi ministri". Nelle ultime settimane, infatti, "guarda caso proprio in vista delle prossime europee - continuano - in Rai si registra un preoccupante servilismo nei confronti del Governo che rasenta livelli da regime. Renzi è diventato una sorta di showman ambulante: è ovunque".
"Violato pluralismo" - A testimoniare la preoccupazione dei parlamentari M5S - si legge in una nota - sono i dati dell'Osservatorio di Pavia secondo cui al governo, nella settimana che va dal 22 al 28 marzo, è stato assegnato il 45,1% dello spazio televisivo nei tg, mentre al MoVimento 5 Stelle è toccato un imbarazzante 7,2%. "La differenza - si fa notare - è abissale, soprattutto se si considera che siamo il partito ad aver ricevuto il maggior numero di consensi alle elezioni politiche".
"Per questo - proseguono - abbiamo deciso di presentare un esposto all'Autorità garante per le comunicazioni chiedendo di considerare, con estremo rigore, le presenze dell'esecutivo sui canali Rai e assicurare lo scorporamento degli interventi per quanto riguarda l'esercizio delle funzioni istituzionali e di partito degli stessi esponenti del governo".
"C'è infatti da chiedersi come venga considerato il tempo destinato a Renzi nella tv pubblica: parla in qualità di capo del governo o come segretario di un partito che partecipa alle elezioni europee e amministrative? All'esposto - concludono i parlamentari M5S - è stato peraltro affiancato una segnalazione diretta alla presidente, Anna Maria Tarantola, affinché anche lei, per prima, s'incarichi di far luce sull'evidente squilibrio provocato dalle reti Rai nei confronti degli altri soggetti e partiti politiche".