Il Def del governo incassa un primo ok dal Fondo monetario internazionale: "Il piano di Renzi si muove nella direzione giusta", afferma Sanjeev Gupta, responsabile del Fiscal Monitor, sottolineando che le raccomandazioni dell'Fmi sono una riforma delle spese e quella per ridurre il costo del lavoro. "L'Italia deve fare progressi verso la parità di bilancio nei tempi giusti - spiega -, e deve consolidare i guadagni registrati con il risanamento dei conti".
Complessivamente positivo anche il giudizio di Confindustria, secondo cui il Def "traccia una salutare accelerazione riformatrice per il paese, a partire dal riassetto istituzionale, coerente con gli indirizzi annunciati dal governo al momento del suo insediamento", e attuarlo "sarà ora il banco di prova fondamentale"..
Anche se, sottolinea l'associazione degli industriali, appare "un passo troppo timido la riduzione dell'Irap pari al 10% annuo a regime, e dunque ad un importo minore nel 2014. Non può che essere un primo segnale, cui dovrà necessariamente seguire una riduzione strutturale e sostanziale del costo del lavoro pagato dalle imprese, vero nodo da sciogliere per favorire la ripresa. Resta, inoltre, il timore che l'aumento della tassazione sulle rendite finanziare a copertura del taglio dell'Irap possa penalizzare l'accesso delle imprese a canali di finanziamento alternativi a quello bancario, in una fase di persistente contrazione del credito".
Per l'associazione, "proprio per riattivare la liquidità sarà decisivo il capitolo dei pagamenti dei debiti P.a.: va al più presto completata l'operazione di smaltimento dell'arretrato e posti paletti affinché non si ripetano mai più simili situazioni. Su questo punto è degno di nota l'impegno del governo ad impiegare ulteriori 13 miliardi, che andrebbero ad aggiungersi ai 47 già stanziati, e a definire meccanismi per assicurare che i debiti delle imprese siano pagati integralmente. Occorrerà però verificare se le misure allo studio siano sufficienti".
Confindustria, inoltre "valuta positivamente l'attenzione dedicata al Fondo di Garanzia per le Pmi, alla nuova Sabatini, allo sviluppo di strumenti finanziari alternativi al credito e la proposta di promuovere la patrimonializzazione delle imprese in particolare rifinanziando l'ACE. Bene anche la flessibilità sull'utilizzo dei Fondi strutturali a sostegno degli investimenti".
"Non sembra, invece, esserci un analogo impegno nel settore degli investimenti pubblici in infrastrutture in cui non si registrano sostanziali segnali di inversione di tendenza rispetto alla notevole riduzione delle risorse verificatasi negli scorsi anni". E "anche nel settore dello sviluppo sostenibile le misure previste non appaiono coerenti con gli obiettivi di efficienza energetica e di crescita della green economy previsti dai target europei per il 2020".
Infine "è positivo l'impegno del Governo a rendere la spending review un esercizio permanente, in grado di portare a una riduzione strutturale della spesa pubblica, attraverso un miglioramento dei processi e delle organizzazioni delle P.a."