Il divieto di fecondazione eterologa è incostituzionale. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale, che ha dichiarato l'illegittimità della norma della legge 40 che vieta il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta. La Corte, nello specifico, ha dichiarato l'incostituzionalità degli articoli 4 comma 3, 9 commi 1 e 3 e 12 comma 1 della legge, relativi al divieto di fecondazione eterologa medicalmente assistita.
Famiglia Cristiana: "Ultima follia italiana" - Non si è fatto attendere il commento pesante di Famiglia Cristina, che in apertura del suo sito titola così a proposito della sentenza della Corte Costituzionale: "Fecondazione selvaggia per tutti". Il giornale dei Paolini parla anche di "ultima follia italiana", sempre riferendosi alla pronuncia della Consulta "E' una sentenza shock", scrive il settimanale, anche se "non giunge inaspettata".
Sulla questione il giornale cattolico ha subito aperto in proposito una consultazione online tra i lettori chiedendo loro di commentare la decisione e ha scritto che "ora si rischia il vuoto normativo su una materia delicatissima".
Fecondazione eterologa, cade il divieto - Con la decisione della Corte Costituzionale cade dunque anzitutto il divieto di fecondazione assistita eterologa, previsto dall'art. 4 comma 3 della legge, che riportava: "E' vietato il ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo". Cadono anche, di conseguenza, i due incisi che recitano entrambi "in violazione del divieto di cui all'art. 4, comma 3", cioè del divieto di eterologa, previsto nei commi 1 e 9 dell'art. 9, che resta però immutato per le altre parti, compreso il divieto di disconoscimento di paternità in caso di eterologa.
Incostituzionale è infine anche l'art. 12 comma 1 sulle sanzioni: "Chiunque a qualsiasi titolo utilizza a fini procreativi gameti di soggetti estranei alla coppia richiedente, in violazione di quanto previsto dall'articolo 4, comma 3, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 300.000 a 600.000 euro".
Lorenzin: "Intervenga il Parlamento" - "Una legge svuotata. Richiede un intervento parlamentare". Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, commenta così la decisione della Corte Costituzionale di eliminare il divieto di fecondazione eterologa imposto dalla legge 40.
"L'introduzione della fecondazione eterologa nel nostro ordinamento è un evento complesso che difficilmente potrà essere attuato solo mediante decreti", aggiunge la Lorenzin a margine degli "Stati Generali della Salute" in corso a Roma.