"Mi ha colpito l'atteggiamento delle persone che ci dicono non tornate indietro: è la linea del Def, chi non ha mai pagato deve pagare un po' e chi ha sempre pagato è giusto che inizi a riscuotere". Lo ha detto Matteo Renzi a Vinitaly, parlando degli 80 euro come di una "quattordicesima su base annua" e che "alimenteranno i consumi". E, sulla spending review, precisa: "Con lo Sforbicia-Italia l'intento è far venir meno anche qualche ente di troppo".
"Il Pd avrà cinque capolista donne" - Matteo Renzi ha annunciato che "il Pd avrà per le candidature alle europee cinque donne alla guida delle liste del Partito democratico nelle cinque circoscrizioni". "E' la migliore risposta a chi in queste settimane ha accusato proprio me di scarsa sensibilità sul tema" della presenza femminile, spiega. La lista delle papabili candidate sarà discussa oggi in direzione. Secondo le indiscrezioni si tratta di Alessandra Moretti per il Nord Est, Alessia Mosca per il Nord Ovest, Simona Bonafè per il Centro, Pina Picierno per il Sud e Giusi Nicolini o Caterina Chinnici per le isole.
"Vedo parità di genere solo nel governo" - Sulla parità di genere l'Italia è ancora lontana dagli standard dei Paesi del nord Europa. Lo afferma il premier, interloquendo con una giornalista che faceva notare a Renzi come la presenza femminile fosse alta al Vinitaly. "Io in questo Paese la parità la vedo solo nel governo della Repubblica", ha risposto.
"Nessuna manovra correttiva" - Durante la conferenza, incalzato dai giornalisti sul rischio di intervenire nei conti pubblici per una mancanza di risorse per il Def, il presidente del Consiglio ha escluso "una manovra correttiva in maniera categorica". "A chi dice che ci sarà bisogno di una manovra correttiva perché i numeri del Def sono sovrastimati, dico esattamente il contrario: abbiamo tenuto bassa la previsione per serietà", osserva. "Non mi aspetto brutte sorprese durante l'anno ma positive, ci sarà maggiore spazio d'azione durante l'anno", ribadisce.
"Siamo stati seri e prudenti" - Sulla rigorosità del Def, per Renzi, c'è da starne certi: "Una delle caratteristiche di questo Def è che siamo stati molto rigorosi nelle previsioni. Anche troppo". "Siamo stati - rivendica il premier - davvero rigorosi e prudenti, abbiamo considerato in modo molto prudente anche i primi dati dell'economia di quest'anno" e "tenuto bassa la previsione, perché vogliamo caratterizzarci per la nostra serietà".
"Lotta senza quartiere alla burocrazia" - Renzi ha ribadito la volontà di cambiare il passo al Paese facendo "una lotta senza quartiere alla burocrazia, che sta uccidendo l'Italia" e il settore dell'agricoltura in particolare. "C'è una responsabilità non solo dei politici ma anche delle associazioni di categoria, insieme dobbiamo cambiare senza trovare comodi alibi", sottolinea.
"Chi non ha mai pagato ora deve pagare"- "Chi non ha mai pagato deve pagare un po' e chi ha pagato è giusto inizi a riscuotere". Lo ribadisce il premier in conferenza stampa. "Proviamo a chiedere un sacrificio alla politica e ai politici che vedranno ridurre molto costi e posti con Province e Senato" ed è inoltre "particolarmente interessante chiedere un sacrificio ai dirigenti delle aziende pubbliche" e delle "banche che hanno usufruito dell'operazione Bankitalia". Si chiede un "sacrificio" a chi "in questi anni ha avuto maggiori attenzioni".
"Riorganizzazione della P.a." - "Da qui alla fine di aprile insisto perché sia fortissimo l'investimento" del governo "anche sulla riorganizzazione della P.a.", ribadisce. E poi afferma tassativamente: "La retribuzione dei dirigenti di Palazzo Chigi può salire solo se il Paese va bene". "La parte variabile della retribuzione - spiega il premier - va agganciata a parametri oggettivi, per cui se il Paese va bene lo prendi".
"Inaccettabile aumento delle retribuzioni in P.a."- "Non è accettabile che" nella Pubblica amministrazione ci siano "mandarini che restano lì per una vita e diventano intoccabili". Così il premier Matteo Renzi prosegue in conferenza stampa. Parlando del tetto alle retribuzioni dei dirigenti pubblici, il presidente del Consiglio sottolinea: "E' inaccettabile l'aumento delle retribuzioni" che c'è stato in "questi due anni", "soprattutto sulla parte variabile".
"Oggi presenteremo Campolibero, 10 progetti per l'Agricoltura" - Oggi pomeriggio sul sito del ministero dell'Agricoltura verrà presentato "Campolibero" , 18 iniziative sull'agricoltura su cui il governo chiede il contributo degli operatori del settore. Lo annuncia Matteo Renzi, chiedendo di "fare le pulci" al documento. Basta che chi ha qualcosa da ridire lo faccia a tempo debito e non "come per la riforma costituzionale, che ci hanno rimproverato di aver fatto tutto da soli". "Quando era scaduto il tempo ci hanno detto: certo che non ci hanno dato modo discutere", osserva.
"Per la politica agricola in arrivo 52 mld" - "Il ministro Martina si prende l'impegno di formulare entro il 15 maggio la redazione definitiva del "piano in 18 punti per l'agricoltura insieme alla redazione definitiva della Pac" che vale "52 miliardi di euro": è un "passaggio molto molto importante" che, in anticipo rispetto agli anni precedenti, avverrà "prima delle elezioni europee". Il premier Renzi poi afferma: "Su questi impegni governo ci mette non solo la faccia ma tutto il peso del proprio corpo".
"Il mestiere dell'agricoltore deve diventare attrattivo" - Ci saranno "almeno 75 milioni di euro per incoraggiare" il lavoro dei "giovani in agricoltura". Lo annuncia Matteo Renzi. "Dobbiamo far di nuovo diventare attrattivo questo mestiere: finché vai a zappare continua a essere un insulto, nel pensiero comune il lavoro in agricoltura sarà una deminutio". E invece il mestiere dell'agricoltore deve diventare "attrattivo" com'è quello "del cuoco" anche grazie a Masterchef: "Forse ci vorrà una fiction studiata bene e alcuni esempi positivi".
"Vogliamo aumentare del 50% la capacità dell'export" - Un obiettivo importante del governo è "l'aumento dell'export dei nostri prodotti". Lo sostiene il presidente del Consiglio: "Il vino e l'agroalimentare non sono passatempi" ma "sono un pezzo rilevante della nostra economia, per cui il governo ha l'obiettivo di passare dagli attuali 5 miliardi di export a 7 e mezzo nel 2020, cioè in sei anni". "Vogliamo aumentare del 50 per cento la capacità di export e possiamo farlo", conclude.