Si diventa obesi a causa del proprio patrimonio genetico, il meccanismo scatenante dell'obesità è infatti nella saliva. Più precisamente in un gene, che lì produce un particolare enzima, rendendoci predisposti ad ingrassare. La scoperta arriva da Londra, ma ha radici italiane. Il ricercatore sardo Mario Falchi ha isolato questo gene, aprendo nuovi orizzonti sugli studi della patologia.
Ereditato dai genitori - Tecnicamente, i geni sono presenti nel nostro corpo in coppie multiple. Di solito sono in duplice copia e vengono ereditati dai due genitori. Uno di questi geni, detto dell'amilasi, produce un enzima contenuto nella saliva, che serve per spezzettare gli amidi in zuccheri semplici. Le copie di questo gene sono normalmente sei, ma alcune persone ne hanno un numero inferiore. Proprio in questi casi, c'è una possibilità maggiore di sviluppare l'obesità. E' la natura stessa quindi a giocare contro di noi, più che la fame.
Nuove cure? - Gli studi di Falchi sono durati tre anni potrebbero portare a nuove cure o misure preventive per la patologia. Il ricercatore sardo si trova in Inghilterra da 10 anni e attualmente lavora al dipartimento di genomica delle malattie comuni dell' Imperial College londinese. "Siamo riusciti a stabilire una relazione tra l'obesità e il numero di coppie del gene dell'amilasi salivare. Adesso dobbiamo studiare il meccanismo. E' una seconda fase che potrà portare a capire meglio le cause che portano all'insorgere della malattia. Molti geni individuati per l'obesità sono espressi nel cervello, controllano l'appetito. E' la prima volta che viene individuato un gene coinvolto nella gestione dei carboidrati", spiega lo stesso Falchi, come riporta la Nuova Sardegna.