Il rientro a scuola torna a preoccupare. "Molti dirigenti neo assunti stanno rinunciando all'incarico al Nord perché troppo lontani da casa. Alcuni di loro non vogliono rischiare un altro lockdown da soli, lontani dalla famiglia". Lo ha riferito il presidente dell'Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli. Sul fronte degli alunni, allarmante il dato diffuso da Agcom: la didattica a distanza ha funzionato per poco meno di 90 ragazzi su 100. Uno studente su dieci è rimasto quindi escluso dal processo educativo. Dalla bozza del decreto Semplificazioni spunta la nomina di Domenico Arcuri come commissario per la ripartenza in sicurezza.
Spaventati dal virus - "Per loro l'aumento di stipendio non vale il rischio del disagio. Ne consegue un problema di perdita di risorse", spiega Giannelli. Alla base della decisione dei dirigenti scolastici ci sarebbe l'impossibilità di chiedere l'avvicinamento e la paura di una nuova ondata nei mesi autunnali. Ma le problematiche riguardano anche la carenza di strutture: "Secondo le stime del Ministero saranno 1 milione e 200 mila gli studenti che faranno lezione fuori dalle aule", continua Giannelli, "resteranno fuori dalle scuole 40 mila classi. L'idea di collocare i ragazzi nei locali confiscati alla mafia è bella, ma serviranno moltissime strutture".
Arcuri commissario per la messa in sicurezza - Sarà il commissario all'emergenza Domenico Arcuri a occuparsi della fornitura di gel, mascherina e "ogni bene strumentale necessario per garantire l'avvio dell'anno scolastico". La nomina è apparsa in una bozza del decreto Semplificazioni e dovrebbe essere confermata anche nel testo finale. Per l'adeguamento del sistema scolastico, Arcuri potrà attingere al Fondo delle emergenza nazionali, procedendo sin da subito all'affidamento di contratti.
"Stiamo lavorando molto bene con il commissario", ha dichiarato il ministro all'Istruzione Lucia Azzolina, "e stiamo investendo per l'acquisto di banchi singoli che possano essere arredi mdoerni e restare nel tempo".
Studenti esclusi dalla pandemia - "Oltre dieci ragazzi su cento sono rimasti esclusi dal processo educativo". Il dato è stato evidenziato da Agcom all'interno della Relazione annuale che ha dedicato un approfondimento alla situazione post Coronavirus. "Solo il 40% ha dichiarato di non avere avuto problemi riguardo alle lezioni a distanza", si legge nella documentazione, "mentre uno dei problemi più riscontrati (dal 25% degli studenti) è relativo alla lentezza delle connessioni casalinghe". Tra gli altri impedimenti sono stati segnalati anche la difficoltà nell'uso dei software (19%) e la necessità di dover condividere gli spazi con altri membri della famiglia (14%).
"Il deficit nella disponibilità di apparecchi e la carenza dell`offerta formativa da parte delle scuole", conclude Agcom, "rappresentano due ulteriori fattori in grado di generare un sistema scolastico fortemente eterogeneo, che rischia di alimentare le diseguaglianze sin dai primi anni di vita di un individuo".