Trenitalia, da giugno via 10 Intercity Lupi smentisce, ci sarà un confronto
Le associazioni dei viaggiatori: "E' una mossa di Moretti per far utilizzare più treni ad alta velocità e far spendere di più alla gente"
Con l'avvio della stagione estiva, da giugno potrebbero scomparire dalla circolazione dieci Intercity . E' quanto ha dichiarato dal sottosegretario ai trasporti e infrastrutture Umberto Del Basso De Caro, che, rispondendo a un'interpellanza alla Camera ha spiegato come Trenitalia abbia "comunicato al Ministero dei trasporti l'intenzione di sospendere l'effettuazione in regime di mercato", cioè senza sovvenzioni pubbliche". Ma il ministro Maurizio Lupi ha subito smentito la notizia e ha riferito che nella prossima settimana ci sarà una riunione con Trenitalia per trattare del problema.
La motivazione - In sostanza si passerà dal regime di mercato al cosiddetto "servizio universale" che garantisce tutti quei treni che hanno una valenza sociale, come quelli per i pendolari, e per i quali lo Stato copre almeno una parte dei costi. Ferrovie dello Stato ha spiegato che questi 10 treni, che servono nove regioni, "hanno un rapporto costo/ricavi fortemente negativo con delle perdite molto rilevanti che compromettono il bilancio dell'azienda". Nel frattempo il presidente De Caro alla Camera ha dichiarato che è stato "attivato un tavolo di confronto con le singole regioni interessate e Trenitalia" visto che verrà colpita gran parte d'Italia e che gli Intercity daranno la disponibilità almeno fino al mese di giugno, cioè fino al nuovo orario estivo.
Il Codacons non ci sta - Ma i consumatori non ci stanno in quanto, secondo loro, il destino di questi treni, che verrebbero soppressi senza l'intervento dello Stato che si dovrebbe accollare i costi delle tratte in questione, è già segnato. Secondo il Codacons i mezzi in questione usciranno definitivamente dalla rete ferroviaria a fine giugno e saranno sostituiti con i servizi di trasporto locali: "E' una palla colossale che gli Intercity servano solo flussi pendolari per tratte limitate, paragonabili al trasporto ferroviario locale gestito dalle regioni. E' solo una scusa per eliminarli e per completare la strategia di Moretti di costringere gli italiani a prendere i treni super veloci, pur se non hanno alcuna necessità di dover raggiungere una destinazione a tempo di record, pagando prezzi sempre maggiori, esorbitanti"
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