I giovani, si sa, ragionano spesso d'istinto, lasciandosi a volte scappare delle occasioni d'oro. E' il caso di Donald Sutherland che ai tempi di "Animal House"(1979) rifiutò un compenso pari al 2% dei profitti finali del film per uno stipendio "sicuro" e immediato di 35mila dollari. Peccato però che avrebbe potuto guadagnarne quasi 10 milioni...
"Animal House", primo esempio di commedia "demenziale scolastica" ambientata in un college, è un film che vede come protagonista un indimenticabile e giovanissimo John Belushi. La pellicola incassò oltre 140 milioni di dollari al botteghino, stupendo tutti, regista compreso. John Landis, infatti, preoccupato di deludere la produzione dell'Universal era andato personalmente da Sutherland, che già vantava una carriera da star, per chiedergli il favore di partecipare al film. L'attore, inizialmente, si dimostrò titubante salvo poi accettare a patto di un cachet esorbitante e la garanzia di girare tutte le sue scene in un giorno.
Con queste premesse Donald Sutherland si trasformò in Dave Jennings, il professore che fumava la pipa, regalando una grande performance all'altezza del suo nome. Peccato però che, in fatto di soldi, non sia stato abbastanza lungimirante: se avesse accettato la proposta iniziale degli Studios a quest'ora il suo conto potrebbe avere qualche zero in più. E a chi ha avuto il coraggio di chiedergli se si fosse mai fatto due conti a riguardo ha risposto sornione: "preferisco non sapere".