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Covid, troppi casi sugli aerei: Speranza sospende i voli dal Bangladesh

Tra le misure adottate dal ministro per contenere i focolai di ritorno c'è l'obbligo di tamponi per chi arriva da Paesi extra Schengen. Norme insufficienti per il sindaco di Fiumicino: "C'è il problema degli scali"

Malpensa, riaperto il Terminal 1 dopo tre mesi di lockdown

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Il 15 giugno c'è stata la graduale ripartenza degli aeroporti. Una ripartenza lenta per Malpensa, che ha di nuovo aperto ai passeggeri il Terminal 1. Il primo giorno di operatività dell'aeroporto milanese dopo i tre mesi di lockdown, è stato caratterizzato dai negozi chiusi, dai termoscanner e dall'obbligo delle mascherine. Circa 100 i voli partiti e atterrati e 10mila i passeggeri transitati. 

In seguito al numero significativo di casi positivi al coronavirus a bordo dell'ultimo aereo atterrato lunedì a Roma, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha ordinato la sospensione dei voli in arrivo dal Bangladesh. La sospensione è valida per una settimana, e durante questo periodo il ministero, in collaborazione con la Farnesina, lavorerà a nuove misure cautelative per gli arrivi extra Schengen ed extra Ue.

Tamponi per i viaggiatori che arrivano da Paesi extra Schengen Tra gli altri provvedimenti adottati dal titolare del dicastero alla Salute per contenere i contagi di ritorno c'è anche l'obbligo di "tamponi all'arrivo dai Paesi extra Schengen". Si tratta aveva spiegato lunedì di "una misura ulteriore, ma non sostitutiva della quarantena".  L'ordinanza, firmata il 30 giugno, "prevede l'isolamento per 14 giorni e la sorveglianza sanitaria per chi proviene da tutti i Paesi extra Schengen".

Il sindaco di Fiumicino: "Non basta" Le misure adottate dal ministro della Salute sembrano però insufficienti perché non prendono in considerazione gli scali: l'obiezione arriva dal sindaco di Fiumicino Esterino Montino che sui social network afferma: "La decisione del ministro Speranza va nella direzione giusta, come avevamo indicato noi. Ma non è sufficiente".

Per il primo cittadino infatti "rimane il problema delle triangolazioni, ovvero di chi arriva nel nostro Paese partendo da Stati con alti livelli di contagi non con voli diretti, ma facendo scalo, magari in qualche altra capitale europea. Per questa ragione, va coinvolta l'Unione Europea e l'area Schengen". 

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