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Cittadinanza ai figli di stranieri nati in Italia, l'antropologa: "Il gruppo dominante vuole difendere l'ordine costruito"

Secondo Luisa Casagrande: "Il gruppo dominante vuole difendere l'ordine costruito e la minoranza lo vuole innovare"

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Sull'onda delle proteste di questi giorni, anche i figli nati da genitori stranieri continuano a portare avanti la lotta contro il decreto sicurezza, che ha allungato a 4 anni i tempi burocratici necessari a ottenere la cittadinanza.  Abbiamo intervistato l'antropologa italo-nigeriana Luisa Casagrande e fondatrice del blog Métissage Sangue Misto, che spiega le resistenze a concedere la cittadinanza con le relazioni tipiche tra gruppi maggioritari e minoritari: "L'influenza  minoritaria si verifica quando una minoranza è in grado di incidere sulla comunità di appartenenza mettendone in discussione alcune regole, credenze e opinioni".

La lotta per la sopravvivenza della minoranza, quindi, si scontra con il "privilegio" della maggioranza per definire la propria esistenza. "L'analisi del concetto di maggioranza prende in considerazione  il potere, il numero , il carattere distintivo, la categoria sociale e il contesto di gruppo - e continua Casagrande - il privilegio viene preservato attraverso il potere. Se definiamo il privilegio come un diritto speciale o un vantaggio concessi o disponibili solo a un determinato gruppo, significa che è il potere di immaginare, dire e fare tutto ciò che si vuole a causa di una condizione esistente, artificiale o reale", 

"In una condizione simile, il gruppo dominante vuole difendere l'ordine costruito e la minoranza lo vuole innovare. Il conflitto della minoranza parte da una condizione di antagonismo e di subordinazione nei confronti del gruppo dominante, mentre quello di maggioranza detta una condizione di supremazia del potere e del suo mantenimento". Questo vale per tutte le culture e subculture che vengono a crearsi all'interno di una comunità. "Tendenzialmente - continua l'antropologa - le dinamiche nei gruppi seguono una logica piuttosto comune e simile. Ciò che le differenzia è il perseguimento di un dato obiettivo".

Durante la manifestazione degli Stati Popolari a RomaJovana Kuzman, rappresentante del movimento Italiani senza cittadinanza aveva fornito anche numeri sconcertanti: "Siamo oltre un milione di ragazzi e bambini che sono cresciuti in Italia, ma che ancora oggi non vedono riconosciuta la propria identità. Dopo 20 anni in Italia dobbiamo ancora chiedere il permesso per rimanere nel Paese che consideriamo casa"

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