Le strisce delle zebre sono un'anomalia evoluzionistica che ha turbato il sonno degli scienziati per secoli. Secondo l'ultimo studio, la causa è da ricercare nella protezione dalle malattie dovute al morso delle mosche. La conferma a una delle ipotesi più accreditate arriva da una ricerca condotta presso la University of California di Davis descritta in un documento scientifico pubblicato su Nature Communications.
Un'enigma durato secoli - Le ipotesi hanno incluso rituali di accoppiamento, la protezione dai predatori, il mimetismo e la protezione dal calore, sebbene nessuna prova abbia supportato queste supposizioni.
Tim Caro, autore principale dello studio, ha detto: "Nessuno sapeva perché le zebre avessero questo tipo di manto. Ma risolvere i dilemmi evoluzionistici aumenta la nostra conoscenza del mondo naturale e può innescare un impegno maggiore nella sua conservazione".
La conferma una volta per tutte - Questa spiegazione è stata a lungo sospettata, poiché le mosche tendono a evitare le superfici a strisce bianche e nere. Per accertare questa congettura una volta per tutte, io ricercatori hanno segnato la distribuzione geografica delle zebre, dei cavalli e degli asini e hanno osservato le differenze negli schemi delle strisce delle zebre. In seguito, gli esperti hanno sovrapposto i dati con variabili come la temperatura, il terreno, tipo di predatori e distribuzione delle mosche.
Dallo studio è risultato che l'unico fattore a incidere sul disegno formato dalle strisce erano le mosche. I ricercatori hanno aggiunto che il mantello a pelo corto delle zebre le rende particolarmente suscettibili alle mosche e ciò spiegherebbe perché non compaiono su altri animali.
Comunque, ogni mistero risolto ne porta un altro. Resta da scoprire, infatti, perché le mosche evitano le superfici a strisce bianche e nere.