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Forte terremoto nel mare del Cile, decretato lo stato di catastrofe: almeno 6 le vittime

Revocata l'allerta tsunami. Da un carcere femminile sono evase 300 detenute

-afp

Una violentissima scossa di terremoto, di magnitudo 8.3 gradi Richter, è stata registrata nella notte al largo della costa settentrionale del Cile: revocato l'allarme tsunami che era scattato su tutta la costa pacifica dell'America Latina. La scossa ha fatto almeno 6 morti vicino a Iquique, nel Nord. Dal carcere della città, invece, sono fuggite 300 detenute.

Tra le vittime ci sono 4 uomini e una donna, soprattutto a causa di infarto o schiacciati dai crolli. Secondo le autorità, però, i danni effettivi del sisma potranno essere valutati solo con il passare delle ore. Il presidente Michelle Bachelet ha comunque dichiarato lo stato di catastrofe naturale nelle regioni di Arica, Parinacota e Tarapacan, nei pressi del confine con il Perù.

Revocato l'allarme tsunami - Il responsabile della protezione civile (Onemi), Ricardo Toro, ha riferito di onde alte più di due metri in alcuni punti della costa nord. "In genere le prime onde non sono quelle più distruttive", ha aggiunto. In mattinata il Servizio di Emergenza Nazionale del Cile ha revocato l'allarme tsunami. La conferma è arrivata dal ministro dell'Interno, Rodrigo Penailillo.

"Il Cile ha affrontato bene questa prima fase dell'emergenza - ha detto la Bachelet -. L'allerta tsunami è stata data con prontezza. Domani raggiungerò le zone colpite dalla catastrofe". Il ministro dell'Interno, Rodrigo Penailisso, ha chiesto ai sindaci delle città più colpite di "valutare la decisione di chiudere le scuole". Per il momento non si ha informazione di saccheggi.

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