Gerardo D'Ambrosio, uno dei protagonisti del pool dell'inchiesta Mani Pulite, agli inizi degli anni '90, è morto in ospedale a Milano all'età di 83 anni. A capo della Procura di Milano dal 1999, nel 2002 lasciò la professione e, quattro anni più tardi, venne eletto al Senato nelle liste dei Democratici di Sinistra. Fu poi rieletto con il Pd nel 2008. Malato di cuore, nel 1991 subì un trapianto.
D'Ambrosio era ricoverato da due giorni nel reparto di medicina d'urgenza del Policlinico di Milano per una gravissima insufficienza cardio-respiratoria. Si è spento intorno alle 15 di domenica.
Di Pietro: "Meno male che c'eri tu" - Antonio Di Pietro, compagno di tante battaglie di Gerardo D'Ambrosio, commenta con un post su Twitter la morte del magistrato. "Ciao Gerardo, meno male che c'eri tu ai tempi di Mani pulite".
Colombo: "Sconvolto, ho imparato da lui" - Commosso il ricordo di un altro protagonista del pool di Mani Pulite, Gherardo Colombo: "E' una cosa che mi scombussola e mi sconvolge: ero un magistrato giovanissimo quando l'ho incontrato, è stata una persona da cui ho imparato veramente tanto. Gerardo era un bravissimo investigatore. Applicavamo la legge, la Costituzione, per far sì che la frase 'tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge', invece che una speranza, diventasse realtà".
I pm di Milano: "Immenso rimpianto" - "Immenso rimpianto per le straordinarie qualità professionali e umane": così i magistrati della Procura della Repubblica di Milano ricordano D'Ambrosio con una nota firmata dal Procuratore, Edmondo Bruti Liberati.