SECONDO IL PRESIDENTE...

Grasso: "Il Senato resti elettivo" E riceve l'applauso di 25 senatori Pd

Alla vigilia della presentazione del testo preparato dal premier, il presidente di Palazzo Madama critica la riforma: "Sono il primo rottamatore ma bozza è contradditoria". Un gruppo di parlamentari: "Ha ragione".

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"Non sono un conservatore, io sono il primo rottamatore del Senato", il primo "che vuole eliminare questo tipo di Senato", ma la bozza è "una contraddizione in termini". Lo afferma Pietro Grasso, controbattendo a Renzi. L'Italicum più il monocameralismo può rappresentare "un rischio per la democrazia e - avverte- i numeri così non ci sono". Si schierano con Grasso 25 senatori del Pd: "Condividiamo la sua posizione, non saremo meri esecutori".

L'idea di riforma del presidente del Senato - Per Pietro Grasso infatti la riforma del Senato dovrebbe portare alla creazione di un organismo "composto da rappresentanti delle autonomie e componenti eletti dai cittadini" che si esprima su "diritti e temi etici". Per il presidente di Palazzo Madama l'obiettivo istituzionale è quello di riuscire a creare un sistema che garantisca "la stabilità e la rappresentatività indicata dalla Corte costituzionale".

"Senato composto da rappresentanti delle autonomie e componenti eletti" - Intervistato dal quotidiano "La Repubblica", alla vigilia della presentazione del testo di riforma del Senato preparato da Matteo Renzi, Grasso spiega di immaginare Palazzo Madama composto da senatori e da parte dei consiglieri regionali e per "rendere più stretto il coordinamento tra il Senato e le autonomie locali, prevederei la possibilità di partecipazione, senza diritto di voto, dei presidenti delle Regioni e dei sindaci delle aree metropolitane".

"Fine del bicameralismo perfetto: fiducia solo alla Camera" - La fine del bicameralismo perfetto per Grasso significherebbe la contrapposizione di una Camera prettamente ed esclusivamente politica, con potere di dare e togliere la fiducia al governo, bilanciata "da un Senato di garanzia, con funzioni ispettive, di inchiesta e di controllo, anche sull'attuazione delle leggi. Chiaramente il Senato dovrà partecipare, in materia determinante, ai processi decisionali dell'Unione Europea, sia in fase preventiva che attuativa".

"Senato impegnato su diritti e questioni etiche" - Nello specifico Palazzo Madama dovrebbe occuparsi principalmente "oltre a tutte le questioni di interesse territoriale, alle leggi costituzionali o di revisione costituzionale, alla legge elettorale, alla ratifica dei trattati internazionali, e alle leggi che riguardano i diritti fondamentali della persona".

Nei tanti e possibili cambiamenti, Grasso non annovera il nome: "Non rinuncerei mai ad una parola italiana che viene usata in tutto il mondo. Lascerei il nome di Senato".

"Fare presto sì, ma anche fare meglio" - "Sono d'accordo con Renzi, dobbiamo fare presto ma fare presto significa fare meglio" e il tempo per migliorare "sono questi piccoli spazi tra la direzione del Pd di venerdì e il Cdm di domani". Ne è sicuro Pietro Grasso, che aggiunge: "Io voglio le riforme, ma devono essere al meglio, perché cambiano la nostra Costituzione".

"No ad amministratori con funzione legislativa" - "Prendere degli amministratori e dare loro una funzione legislativa, penso che sia qualcosa che stride con l'impianto istituzionale", così come collocato "dalla Carta". Secondo il suo presidente, il Senato "deve essere una Camera di controllo. Lo potranno fare i sindaci delle aree metropolitane? Riflettiamoci".

Serracchiani: "Grasso rispetti il Pd" - "Grasso è un presidente di garanzia ma credo anche che, essendo stato eletto nel Pd, debba accettarne le indicazioni". Così il vicesegretario del Partito democratico, Debora Serracchiani, a proposito della proposta del presidente del Senato. L'Italicum è un patto con i cittadini e "anche con Forza Italia, nella convinzione che anche FI si intesti la riscrittura delle regole del gioco", ha aggiunto.

Walter Veltroni: "Esprime il malumore dei senatori" -
"E' chiaro che Grasso esprima il malumore che c'è tra i senatori su questa riforma, ma credo che non possiamo più permetterci di fare riforme a metà". Così Walter Veltroni commenta a "L'intervista" di Maria Latella, l'appello del presidente del Senato a non eliminare l'elezione diretta dei rappresentanti della Camera Alta. "Il bicameralismo perfetto va superato", ha poi concluso l'ex sindaco di Roma.

Pd, 25 senatori con Grasso - Un gruppo di senatori Pd, tra cui Francesco Russo, dice sì alle riforme, ma non vuole essere "mero esecutore" di quanto si deciderà lunedi durante il Cdm. "Renzi ascolti le tante voci - si legge in una nota - e non ponga ultimatum". "La posizione di Grasso - dicono i senatori - è condivisibile. Il Senato sia una camera di compensazione tra governo e autonomie".