World Chocolate Day 2020, la giornata dedicata al cibo dolce più amato al mondo
Il 7 luglio significa cioccolato: tavolette, muffin, gelato o pietanze salate dal tocco dolce; una passione diffusa in tutto il mondo
Cioccolato che bontà!
Il cioccolato è considerato “comfort food”: il suo consumo si stima in una quantità di 4 kg a testa l’anno e, durante il lockdown dovuto all’emergenza sanitaria, gli acquisti sono aumentati del 22% rispetto all’anno precedente. Niente di nuovo, poiché il cioccolato è uno degli alimenti dolci più amati al mondo e l’Italia vanta una lunga tradizione di prodotti artigianali in questo campo, con brand storici conosciuti in tutto il mondo.
Il mercato del cioccolato si aggira intorno ai 2,5 miliardi di euro; in cima alle preferenze c’è, da sempre, il fondente, con oltre il 40% degli acquisti, seguito da quello al latte.
Sotto di loro, il cioccolato bianco, quello al pistacchio, i cookies e le semplici barrette, ma a debita distanza.
Non mancano le innovazioni e i gusti “gourmet” associati a questo mondo: il cioccolato al peperoncino, all’arancia, al rhum, alla menta o, per i più appassionati di cucina, le versioni con il sale dell’Himalaya e i cioccolati vegani e biologici, oltre a quello senza glutine.
Ma il cibo dolce più amato al mondo è anche un toccasana per la salute, se consumato in dosi moderate: diversi studi scientifici hanno dimostrato che il cioccolato fondente fa bene al cuore, è anticancerogeno, è ricco di antiossidanti e aumenta le funzioni cognitive.
Ma dove nasce il cioccolato? La leggenda narra che i primi alberi di cacao furono trovati nel bacino del Rio delle Amazzoni e nelle Ande venezuelane e colombiane nel 600 d.C. Ma fu Cristoforo Colombo a scoprire le fave di cacao, che si usavano come moneta di scambio nel Nuovo Mondo. Infatti, la data “ufficiale” della “scoperta del cacao” è il 30 luglio 1502, giorno in cui gli Aztechi offrirono a Colombo delle fave di cacao. In una ricetta primordiale con l'infuso di semi di cacao in polvere con grani di pepe e sale, la bevanda azteca sbarcò in Europa nel XVI secolo.
La prima fabbrica di cioccolato è stata aperta in Usa nel 1765 in Massachusetts; il primo torchio speciale inventato in Olanda dal chimico Van Houten per estrarre il burro di cacao è del 1828; qualche decennio più tardi arrivò l'invenzione in Svizzera, della cioccolata al latte.
Nel 2008 a Parigi ha debuttato il cioccolato crudo (“inventato” nel 2005 da David Wolfe e Shazzlie), mentre in Italia è stato aperto nel 2013 da Daniele Dell'Orco il primo laboratorio Cacao Crudo (a Labico vicino Roma).
Il primato mondiale in tema è italiano: nel 2014 a via Urbana a Roma (ora è anche a Torino) ha aperto Grezzo Raw Chocolate di Nicola Salvi e Vito Cortese, la prima pasticceria crudista al mondo dove il profumo del cioccolato diventa esperienza sensoriale.
E se il cacao evoca l'America Latina (e anche l'Africa Occidentale), non possiamo non apprezzare il nostrano cioccolato di Modica, una lavorazione di grande qualità ed eccellenza italiana, senza dimenticare la capitale italiana Perugia con i suoi Baci.
Per quanto riguarda il cioccolato industriale, c’è Nutella ai primi posti del business: oltre 100 miliardi l'anno per un gruppo di multinazionali.
La più grande barretta di cioccolato prodotta pesava più di 5.792 kg e fu creata nel Regno Unito in occasione del centenario di Thornton, mentre la più grande scultura a base di cioccolato fu realizzata a a Melbourne, in Australia: consisteva in un uovo di Pasqua alto 10 piedi che pesava 2.034 kg.
Vi ricordate il famoso fiume di cioccolato di Willy Wonka del film “La Fabbrica di Cioccolato”? Ebbene, esisteva sul serio. Nel 1971 fu realizzato con 15.000 litri d’acqua mescolati con cioccolato e panna. Il fiume, però, non resistette a lungo a causa della crema e cominciò ad emettere un odore sgradevole, tanto da infastidire il cast durante le riprese.
E se siete amanti del lusso, non potete non assaggiare il cioccolato più costoso al mondo: si chiama To'ak vintage 18 mesi, il cacao del raccolto è stato affinato per 18 mesi in una varietà di contenitori invecchiati, tra cui una barrique di Cognac invecchiato 50 anni e un contenitore di legno di olmo spagnolo. Una barretta da 50 grammi costa 345 dollari.
Di Indira Fassioni
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