In occasione dell'anniversario della morte, Antonio Gaudino e Paolo Silvestrini,i curatori del volume "Franco Califano. Un attimo di vita" (Mondadori Electa, 211 pagine, 14,9 euro), gli rendono un doveroso omaggio cercando di mettere in risalto l'uomo e il talento che è stato, attraverso i racconti di chi lo ha conosciuto e dando voce ai versi delle canzoni e dei monologhi. Con una nota introduttiva di Vincenzo Mollica.
Nato a Tripoli il 14 settembre 1938 e scomparso a Roma il 30 marzo 2013, Franco Califano è stato un grande protagonista della canzone italiana. Autore e interprete, ha scritto brani indimenticabili come: "La musica è finita", "E la chiamano estate", "Una ragione di più", "Un'estate fa", "Tutto il resto è noia", "Minuetto", collaborando con i migliori artisti del panorama musicale: da Mina a Caterina Caselli, da Mia Martini a Ornella Vanoni, da Renato Zero ai Tiromancino, per citarne solo alcuni.
In oltre quarant'anni di attività è sempre rimasto fedele al suo stile che lo ha reso inconfondibile nel panorama della musica d'autore, forte di una scrittura sintetica, sincera e mai banale, e di una vocalità ruvida e graffiante. Figura controversa ma innegabilmente carismatica, il Califfo ha goduto di grande popolarità e attraversato momenti bui, rimanendo forse vittima del personaggio di "artista maledetto"; e, anche a causa delle vicende giudiziarie nelle quali è stato coinvolto, non ha forse ottenuto i riconoscimenti che meritava.