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Dl Semplificazioni, bozza: in quasi 100 pagine dall'accelerazione dei cantieri alla digitalizzazione della P.a. 

Nuove norme per l'installazione delle colonnine di ricarica delle auto elettriche per incentivare la svolta "green"

Ansa

Dall'accelerazione dei cantieri ai rapporti con la pubblica amministrazione, passando per la "stabilità" finanziaria degli enti locali" e per "l'organizzazione del sistema universitario". Sono alcuni dei temi toccati nelle 96 pagine (e 48 articoli) della bozza del dl Semplificazioni sul tavolo del Cdm. 

La bozza conferma inoltre le deroghe per un anno per le assegnazioni degli appalti, rivede i reati di responsabilità erariale e abuso d'ufficio e spinge sulla digitalizzazione della P.a, con le autocertificazioni che si potranno fare via app, banche dati che si dovranno parlare e pubblico che richiederà una sola volta i dati in suo possesso.

Si velocizzano anche le valutazioni di impatto ambientale (Via) e la banda ultralarga. E per incentivare la trasformazione "green" si introducono inoltre una serie di norme per l'installazione delle colonnine di ricarica delle auto elettriche, a partire dalle aree di servizio in autostrada. 

Nuove soglie per gli appalti e lista dei commissari entro fine anno La bozza del decreto introduce nuove soglie per gli appalti senza gara fino al 31 luglio 2021, con diversi scaglioni per lavori, servizi e forniture: appalti diretti entro i 150mila euro, mentre tra i 150mila e la soglia comunitaria (circa 5 milioni) si introducono via via più operatori da mettere a confronto.

Procedure accelerate anche per gli appalti oltre la soglia comunitaria, con corsia preferenziale per le opere necessarie a superare l'emergenza Covid. Entro il 31 dicembre poi andrà stilata una lista degli "interventi infrastrutturali" da affidare a "commissari straordinari". La lista arriverà con uno o più dpcm, su proposta del Mit e sentito il Mef, e "previo parere delle competenti commissioni parlamentari". Una ulteriore lista potrà arrivare poi entro giugno 2021.  

Il braccio di ferro sul decreto Semplificazione L'approdo del decreto in Cdm non è stato facile. Dopo settimane di trattative, sono stati il modello Genova e le modifiche alle norme sugli appalti i nodi più discussi che hanno fatto tardare l'arrivo in Consiglio dei ministri di quella che il premier Giuseppe Conte ha definito "la madre di tutte le riforme".

Conte ha portato infatti il testo in Cdm a notte fonda, alla vigilia di una visita istituzionale in Portogallo e Spagna che lo porterà nel vivo della partita europea per i fondi del Recovery fund. Sbloccare gli investimenti, semplificare i procedimenti della P.a., è un pezzo cruciale del programma che il governo presenterà a Bruxelles. Ma il braccio di ferro tra M5s e Iv da un lato, Pd e Leu dall'altro, è andato avanti fino all'ultimo. Al centro della discussione le soglie per gli appalti e le norme che riguardano le autorizzazioni per l'edilizia. Ma oggetto del contendere è stato soprattutto la lista delle grandi opere pubbliche da sbloccare con l'affidamento a commissari straordinari, tanto che in una delle ultime bozze si prevede che ci sia tempo per redigerla fino a fine anno. E non si esclude neanche che il decreto venga approvato "salvo intese", una formula che prolungherebbe ancora una 'partita' tutta interna alla maggioranza che va avanti da settimane.

Via libera Cdm a Programma nazionale di riformaIntanto il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al Programma nazionale di riforma (Pnr). Approvati inoltre anche il disegno di legge di assestamento di Bilancio e il Rendiconto dello Stato. 

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