oltre l'ESPOSIZIONE

"Estoy viva!", i perché di una mostra

Al Pac di Milano l'antologica più completa dell'artista guatemalteca Regina José Galindo

Il Guatemala ha vissuto per 36 anni una guerra sanguinosa, sfociata in un genocidio che ha causato più di 200.000 morti. Gli indigeni maya erano i nemici pubblici che l'esercito doveva eliminare con ogni genere di tortura, soprattutto perpetrata con accanimento bestiale nei confronti delle donne, meglio se bambine o incinta, la violenza ripetuta e reiterata le avrebbe costrette all'aborto.

Gli indigeni maya sopravvissuti, di etnia ixil, riuscirono a portare sul banco degli imputati tra gli altri il presidente del Parlamento (il generale Efraìn Rìos Sànchez) e il capo dei servizi segreti (Mauricio Rodrìguez Sànchez) con l'accusa di genocidio e crimini contro l'umanità. Dopo innumerevoli interventi per bloccare il processo tra cui quello del presidente della Repubblica, risultato poi coinvolto nelle violenze, Efraìn Rìos Sànchez venne condannato a 80 anni di carcere, ma alcune settimane dopo, la condanna e l'intero processo furono annullati dall'attuale governo militare. Quest'anno si dovrebbe riaprire il processo...


"Un inferno sulla terra, allusione trasparente
all'inferno reale nel quale vive il popolo guatemalteco"
Miguel Angel Asturias
Questo è l'inferno che vede Regina José Galindo, Leon d'oro alla Biennale di Venezia del 2005, come miglior giovane artista. Ella stessa oggetto di stupro e di sterminate violenze, assume nella sua pelle, nella sua carne, nelle sue ossa, nella sua anima, tutte le ignobili violenze perpetrate nella sua terra, ma non dimentica che avvengono in tutto il terzo mondo come nel cuore bianco dell'Europa.
Siamo cittadini del mondo, siamo fratelli e sorelle e la bestia ci riguarda tutti.
Nelle riproposizioni testimoniali di quanto accaduto e che continua ad essere perpetrato, Regina "cristicamente" se le assume sul suo esile corpo, ora quarantenne. Le "performance" replicano la morte e la tortura, ma lei una volta terminata l'azione, è viva ciò nonostante, e come tutte le donne guatemalteche si addormenta nella paura e al mattino si risvegla meravigliata: "Estoy viva", malgrado tutto.
La mostra al PAC Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano apre la stagione espositiva ritornando a parlare del corpo.
Nella prima sala un video della durata di un'ora, dove Regina rilegge le testimonianze dei sopravissuti, rese al processo, e tra una testimonianza e l'altra viene sottoposta ad una anestesia della bocca per impedirle di continuare. La censura.
Le sezioni in cui si articola la mostra sono tematiche e non cronologiche: Donna, Organico, Violenza, Politica, Morte, Poesie. Un percorso costruito attraverso cortocircuiti e slittamenti, dalle origini ad oggi, che affianca ad alcune delle sue azioni più emblematiche e conosciute, come ¿Quién puede borrar las huellas? (2003), Himenoplastia (2004), Mientras, ellos siguen libres (2007) e Caparazon (2010), opere più recenti e numerosi lavori inediti o mai esposti prima in Italia, come Marabunta e Joroba (2011), Descensión (2013) o la toccante La Verdad, (2013).
Sulle pareti testimonianze di donne offese riportate in ferro battuto, ricordano in modo inequivocabile la scritta che accoglie i visitatori di Auschwitz: "Arbeit macht frei".
Il corpo violato è in simbiosi con la natura violata, la Madre Terra, un terreno di conquista, ma anche un corpo sacrificale, mortificato in attesa di una nuova rinascita. Il sacrificio come purificazione.
Quello che impressiona maggiormente in queste cinque sezioni tematiche in cui è suddivisa la mostra è il rapporto con il pubblico che da testimone diventa attore e a sua volta anche carnefice.
In una performance "Mòvil", Regina è dentro ad una bara d'acciao su un carrello e i presenti si divertivano a farla ruotare e lanciare da una parte all'altra della stanza, come fosse una palla. O ancora in "Punto ciego" le mani degli astanti brancicano il suo corpo nudo e ne inseguono le intime forme. In "Piedra" volontari le urinano sul corpo rannicchiato e nudo, impregnato di terra...
Per il PAC una performance inedita, realizzata appositamente per l'opening, "Exhalaciòn", della durata prevista di tre ore, per 120 persone, su invito, pensata come gesto di sospensione e di scambio simbolico tra l'artista e il pubblico, metafora del legame tra arte, vita e morte. Realizzata in una stanza cubica, totalmente bianca, tenuta ad una temperatura obitoriale, prevedeva l'ingresso di cinque persone alla volta. Una volta entrati, con uno specchio come quelli da trucco, bisognava avvicinarsi al suo corpo nudo e totalmente sedato, avvicinandosi dai piedi alla testa. Lo specchio posto sotto le narici si appannava per il respiro. Segno di vita ma al tempo stesso fugace ed immateriale. Al mio passaggio, ero il quarto "spettatore", Regina si è risvegliata in uno stato di profonda confusione, non realizzando ove fosse e perchè.
La performance è stata sospesa e dopo più di un'ora e mezza ripresa, dopo una nuova sedazione, con il corpo ricoperto da una coperta.
Come nelle altre azioni performative il suo corpo nudo è presentato come morto e questa visione avviene per l'immobilità dovuta alla sedazione profonda. Il suo diventa un corpo "collettivo" nelle rievocazione simbolica degli eventi, oggetto di violenza e al tempo stesso di impotenza. La riproposizione risulta l'unica risposta che Regina riesce a dare come senso alla vita. La testimonianza dell'accaduto nella speranza che questo produca purificazione.
Per questa difficile e coraggiosa mostra sono state raddoppiate le visite guidate.
Il catalogo edito da SKIRA (22 pagine, € 40) è strumento documentale ed esplicativo nei testi dei due curatori Diego Sileo e Eugenio Viola.
REGINA JOSÉ GALINDO. ESTOY VIVA
A cura di: Diego Sileo ed Eugenio Viola
Date: 25 marzo – 8 giugno 2014
Sede: PAC Padiglione d'Arte Contemporanea, Milano, Via Palestro 14
Una mostra del: Comune di Milano – Cultura, AC Padiglione d'Arte Contemporanea, Civita
A sostegno di: Amnesty International
Sponsor PAC: TOD'S Group, Con il supporto di: Vulcano
Orari: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 09.30 – 19.30, giovedì 09.30 – 22.30. chiuso lunedì, ultimo ingresso un'ora prima della chiusura
Aperture speciali: 28 - 29 – 30 marzo 9.30 – 24.00; 8 aprile 9.30 – 24.00 ingresso con ticket #SPACEMAKERS Openin; ultimo ingresso un'ora prima della chiusura; aperto 20, 21 e 25 aprile, 1°maggio e 2 giugno
Visite Guidate Gratuite: giovedì ore 19.00 e domenica ore 17.30 (dal 30 marzo) previo acquisto biglietto mostra
Info mostra: T +39 0288446359; www.pacmilano.it; facebook.com/pacmilano; @pacmilano; Hashtag #estoyviva
Biglietti:*La ricerca dell'artista, incentrata su tematiche legate alla violenza, alla privazione dei diritti e alla libertà individuale, è talmente universale da interessare uomini e donne di tutto il mondo e incontrare storie di ogni continente e realtà. Per questo la mostra sosterrà attraverso una donazione l'attività di Amnesty International, l'Organizzazione non governativa indipendente e autofinanziata che dal 1961 difende i diritti umani ovunque siano violati. Tutti i visitatori del PAC potranno contribuire a sostenere le attività di Amnesty International in occasione della mostra, basterà scegliere il biglietto Donazione, disponibile nella formula: INTERO € 8,00 / con donazione € 9,00*; RIDOTTO € 6,50 / con donazione € 7,50*; gruppi di almeno 15 persone, visitatori oltre i 65 anni, minori da 6 a 26 anni, portatori di handicap, soci Touring Club con tessera, militari, forze dell'ordine non in servizio, insegnanti, possessori AMAMI Card (con sconto del 10% sul prezzo del catalogo della mostra), soci FAI, possessori del biglietto miart 2014.; RIDOTTO SPECIALE € 4,00 / con donazione € 5,00*; gruppi di studenti delle scolaresche di ogni ordine e grado, gruppi organizzati direttamente dal Touring Club (ai quali non si deve applicare il diritto fisso di prevendita né i costi per le attrezzatura per le visite guidate: sistema microfonico per gruppi, cuffie ecc.), volontari del Servizio Civile operanti presso il Comune di Milano (previa esibizione del tesserino di identificazione), altre categorie convenzionate, dipendenti Comunali con esibizione badge (eventuale ospite entra con "ingresso ridotto"), gruppi organizzati direttamente dal FAI.; GRATUITO minori di 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, due accompagnatori per ogni gruppo scolastico, un accompagnatore per disabile che presenti necessità, un accompagnatore e una guida per ogni gruppo Touring Club, dipendenti della Soprintendenza ai Beni Architettonici, giornalisti accreditati, tesserati ICOM, guide turistiche (previa esibizione di tesserino di abilitazione professionale), soci AMACI.
Catalogo: SKIRA (22 pagine, € 40)