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Rom disboscano nel Parco del Ticino:il campo diventa una discarica

A Vigevano scoperti 4mila metri quadri dove nomadi raccoglievano materiale rubato destinato al mercato della Romania

ansa

I carabinieri di Vigevano hanno sequestrato 4mila metri quadri nel Parco del Ticino (Pavia), occupati abusivamente da un gruppo di rom. Qui c'era il punto di raccolta per il Nord Italia di batterie d'auto rubate, che venivano poi mandate in Romania per essere rimesse sul mercato. Le forze dell'ordine hanno applicato la recente norma della "Terra dei Fuochi". Identificati 28 nomadi pregiudicati, sei i denunciati.

Gli oltre 4mila metri quadri erano stati ricavati dai fermati con un disboscamento all'interno del Parco del Ticino, in via delle Cave. Nascosto dalla vegetazione, il luogo era diventato la "centrale" di smistamento delle batterie usate che venivano rubate nel Nord Italia, oltre che di altro materiale. Le batterie venivano poi mandate in Romania per essere rimesse sul mercato o rigenerate. Le forze dell'ordine hanno applicato la norma "Terra dei Fuochi", uno dei primi casi in Italia. In tutto sono state sequestrate 10mila batterie, 5 tonnellate di bancali di legno, 10 quintali di copertoni e 2 auto bruciate.

Nell'operazione sono stati identificati 28 rom, tutti pregiudicati, sei i denunciati. I carabinieri di Vigevano hanno applicato l'articolo 256-bis del Decreto legislativo in vigore dal 10 dicembre 2013, conosciuto come normativa "Terra dei fuochi"; si tratta del delitto di combustione illecita di rifiuti abbandonati o depositati in modo incontrollato. L'area disboscata era frequentata da "gruppi di predoni", che portavano a termine furti in tutte le regioni del Nord.

Le batterie in questione hanno un valore commerciale maggiore in Romania. Lì ne viene estratto il piombo, oppure vengono riparate e rimesse sul mercato dopo essere state svuotate dell'acido solforico. C'è anche il timore che l'acido possa essere stato riversato nel fiume Ticino.

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