Un gruppo di ragazzi americani ha denunciato Google affermando che il colosso del web "spierebbe" i loro dati attraverso il servizio Gmail. Secondo loro l'azienda californiana si servirebbe di Apps for Education, uno strumento messo a disposizione dall'azienda, per utilizzare le loro informazioni a fini pubblicitari.
La compagnia risponde che l'analisi delle mail non serve per mandare inserzioni mirate, a meno che non ci sia una specifica richiesta. A chiamare in causa Google sono nove studenti californiani che puntano a far partire una class action. I ragazzi sostengono che le loro mail siano state oggetto di sorveglianza in quanto Gmail è una componente Apps for Education, un pacchetto di strumenti online per l'istruzione, gratuito, che ha circa 30 milioni di utilizzatori nel mondo. Negli Usa il "Ferpa", ovvero il Family Educational Rights and Privacy Act, assicura la privacy dei dati di studenti al di sotto dei 18 anni.
Un rappresentante di Google ha risposto che la compagnia "scansiona e indicizza" le mail di tutti gli utenti di Apps for Education per diversi scopi, potenzialmente anche per la pubblicità, attraverso processi automatici che non possono essere sospesi, nemmeno per quegli utenti che scelgono di non ricevere inserzioni. Google sottolinea anche che i risultati delle analisi sulle mail non sono però effettivamente usati per inviare pubblicità mirata agli utenti a meno che questi non scelgano di riceverne.