Terzo tra i Giovani al Festival di Sanremo con "Senza di te" e due premi della critica in tasca. Zibba traccia un bilancio positivo a Tgcom24: "Pensavo di trovare un mondo ostico e invece eravamo a casa". "Senza pensare all'estate" racchiude i brani di 10 anni di carriera. Papà di Eduardo nato a gennaio, Zibba si prepara ad un tour e forse ad un nuovo brano per Michele Bravi di "X Factor" dopo il successo de "La vita e la felicità".
Un bilancio a un mese dalla partecipazione al Festival?
Ci siamo trovati bene, come a casa. Pensavamo di trovare un ambiente più ostico ma così non è stato. Abbiamo sempre visto la manifestazione lontana dalla nostra dimensione ma con l'avvento di Fazio abbiamo visto che molte cose sono cambiate. Poi siamo tornati a casa con il Premio della critica Mia Martini e il Premio della sala stampa Lucio Dalla. Meglio di così...
Com'è nato il progetto dell'album "Senza pensare all'estate"?
Quando siamo andati a Sanremo non avevamo un disco pronto, anche perché sarà un progetto speciale. Dunque abbiamo pensato di risuonare live i brani dei nostri dieci anni di carriera con l'inedito del Festival "Senza di te".
Cosa puoi anticiparci del prossimo disco?
Inizieremo a lavorarci a giugno ed è un work in progress. Suoneremo e canteremo in studio i brani e registreremo un documentario. Non è tutto al pacchetto includeremo anche un libro fotografico. Insomma faremo vedere come nascono le canzoni.
Continuerete ad essere indipendente o vi affiderete a una major?
In questi anni nessuno ci ha regalato niente. Siamo sempre stati indipendenti e da indipendenti siamo arrivati a Sanremo. Senza calci in culo. Comunque se arrivasse un grande discografico ad appoggiarci nella nostra proposta, perché no?
Hai scritto per Michele Bravi, insieme con Tiziano Ferro. Scriverai ancora per il vincitore di "X Factor"?
Ci siamo sentiti fino a poco tempo fa poi non più anche perché sono stato impegnato tra il bimbo nato a gennaio e i miei impegni di lavoro. Spero di continuare a scrivere per altre persone e anche con altri autori come è successo con Tiziano, con il quale c'è stato un bello scambio di energia.
Porterai con te tuo figlio Eduardo in tour?
E' ancora piccolino ma vorrei portarlo con me quando con la chitarra andrò a suonare nei posti vicino casa.
Gli inculcherai l'amore per la musica?
Già ora sta sul divano estasiato mentre suono la fisarmonica o la chitarra. Io vorrei che lui da me prendesse una cosa: sognare e far di tutto perché questo sogno si realizzi.
E se ti dicesse un giorno 'papà partecipo ad un talent show'?
Perché no. E' una cosa normale e mi piacerebbe si avvicinasse al mondo della musica anche in questo modo. D'altronde dai talent sono usciti bravi interpreti con canzoni scritti da autori affermati. La musica, in fondo, è sempre la stessa.