Ha colto la palla al balzo per la pausa "forzata" dei Pooh per due anni, in attesa di tornare per la festa dei 50 anni della band, per sfornare il cd "Ma che vita la mia". Roby Facchinetti ha raccolto i brani scritti con l'amico Valerio Negrini, morto lo scorso anno, per raccontarsi dalle donne alla musica, fino alla celebrazione dell'angelo custode. Tour a maggio: 10 a Bergamo, il 13 a Roma, il 16 a Brescia e il 18 a Milano "con una sorpresa".
"Ma che vita la mia", edito da Carosello, è il terzo album di inediti da solista di Roby a oltre 20 anni dal precedente “Fai col cuore” (1993) e 30 anni dopo l'omonimo "Roby Facchinetti" (1984).
Da dove nasce l'esigenza di tornare ad incidere un disco solista?
Dopo la pausa con i Pooh ho avuto la possibilità di realizzare un desiderio che avevo da tempo. Per questo progetto Valerio voleva un taglio da cantautore e credo questo si senta in 'Ma che vita è la mia' e in 'Un mondo che non c'è' ma anche nell'ultimo testo che Valerio mi ha consegnato 'Gocce nel mare', che ho voluto inserire a chiusura dell'album. E poi volevo raccontarmi. Insomma per usare una metafora, noi maschietti ogni tanto abbiamo bisogno di cambiare, insomma, non se la prendano le signore, di avere un'amica
Soddisfatto del risultato finale?
Molto, anche perché mi sono divertito a sperimentare e fare cose 'facchinettiane' senza pensare alla coralità dei Pooh.
Il primo brano è strumentale "Il volo di Haziel". Chi è?
E' l'angelo custode dei nati dal primo al cinque maggio (ne compie 70 il 1 maggio, ndr). E' un cherubino molto importante perché è un capo, dà senso di protezione ed è l'angelo della misericordia e della comprensione. E per tenere in piedi una band come i Pooh dopo cinquant'anni ce ne vuole di comprensione (ride, ndr).
C'è anche la celebrazione della donna in "E' per me". A chi è dedicata?
Non solo alla mia compagna ma davvero a tutte le donne. A loro va la nostra riconoscenza, un valore che oggi spesso latita, quotidiana per tutto quello che fanno. Alcune ragazze che hanno sentito questo brano mi hanno detto 'ma magari un uomo ci dicesse queste cose!'.
Qual è il messaggio vorresti arrivasse al pubblico?
Che i nostri figli possono cambiare questo mondo e che siano migliori di noi. Hanno un compito ingrato, lo so, ma va fatto.
Cosa avresti fatto se non ci fosse stato questo disco in uscita?
Avrei fatto pianobar all'alba. L'idea mi era venuta seguendo l'Edicola Fiore sul Web. Poi è arrivato questo progetto con Valerio e ho continuato.
Cosa puoi anticiparci del tour?
Oltre a queste quattro date evento a Milano, Bergamo, Brescia e Roma ce ne saranno altre in estate e in autunno. Sul palco saremo in sei: tre uomini e due donne. Sarà un bell'impasto vocale. In scaletta ci saranno le nuove canzoni di questo disco ma anche quelle dei Pooh che sento più mie ma reinterpretate in altro arrangiamento, curato da Danilo Ballo. E poi ci sarà una bella sorpresa.