Si intitola "OtHello, la H è muta" il nuovo travolgente spettacolo degli Oblivion che sarà in scena dal 18 marzo al 6 aprile al teatro Manzoni di Milano. In un'ora e mezza tanto l'Othello di Shakespeare quanto l'Otello di Verdi saranno demoliti a colpi di ironia. Per il quintetto si tratta anche di una evoluzione stilistica. "Rispetto al solito qui c'è una storia - spiegano a Tgcom24 -, e più riferimenti al Trio e Proietti che non al Quartetto Cetra".
Un atto di coraggio e una voglia di evolversi lasciando, parzialmente, il genere che fino a qua ha dato loro tante soddisfazioni, ovvero quello delle parodie o rivisitazioni in formato chiuso, come i celebri "Promessi sposi in dieci minuti" che si prendono un turno di riposo. "Questa volta non li faremo - promettono -, nemmeno come bis. E' un contesto troppo diverso e vogliamo proporre altre cose".
Cambiamenti certo, ma anche la consueta maestria del gruppo (composto da Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli) di giocare a tutto campo con arie d'opera, canzoni pop, citazioni irriverenti e gag esilaranti, in uno show in cui, oltre a cantare, recitano e si dirigono, con musiche tutte dal vivo e un soggetto unico. Elemento, aggiunto ma fondamentale, è il maestro Denis Biancucci, che li affianca sul palco accompagnandoli al pianoforte forte del suo eclettismo che gli permette di passare con disinvoltura dalle partiture Verdiane a Pupo.
"Abbiamo voluto alzare l'asticella della comicità - dicono loro spiegando uno spettacolo che è ricco di riferimenti colti e classici - e dimostrare che si può ridere anche di Verdi e Shakespeare e non per forza far sempre leva sugli elementi più grevi". Il pubblico non si deve però spaventare. Uno spettacolo a più livelli, dove anche chi non conosce magari le opere originali non si deve spaventare, dal momento che l'effetto comico e dirompente arriva comunque laddove le vicende di Otello, Desdemona, Cassio e Iago vengono rivisitate passando per Elio e le Storie Tese, Gianna Nannini, Lucio Battisti, Rettore, i classici Disney, l'Ave Maria (quella di Schubert ma non solo...), Little Tony e molti altri.
Lo spettacolo creato per il Ravello Festival del 2013, in occasione delle celebrazioni wagneriane e verdiane. Una volta richiesto però da altri teatri il gruppo ha capito che doveva metterci mano e svilupparlo rispetto a quello che era una prima fase embrionale. "A settembre lo abbiamo presentato a Milano in occasione del Mi-To - spiegano - abbiamo deciso che serviva qualche rifinitura". E proprio per questo è stata richiesto l'apporto di un regista di esperienza come Giorgio Gallione, fondamentale nel dare la forma definitiva allo spettacolo. Tra le ultime cose aggiunte uno scatenato bis che porta il pubblico a ballare sulle note di un'Ave Maria in formato disco.
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