Le luci della centrale elettrica, alias Vasco Brondi, festeggia il secondo posto in classifica degli album più venduti della settimana con "Costellazioni". "Che botta! Mi sembra tutto surreale", spiega il cantautore a Tgcom24. Dopo quasi due anni di viaggi tra l'America e l'Europa, Vasco ha sfornato quindici brani inediti: "Un inno alla fiducia e a pensare al futuro".
Dopo un silenzio di quattro anni, subito al secondo posto in classifica. Sorpreso?
Diciamo che mi sembra tutto così surreale ma sono anche consapevole che in questo strano lavoro, che ho iniziato nel 2007, tutto è possibile. Ho lavorato tantissimo per questo disco ed è stato un percorso anche liberatorio, oltre che ricco di soddisfazioni.
Perché sono piaciute queste quindici stelle di "Costellazioni"?
Credo perché è un disco di incoraggiamento, un modo per squarciare il velo di negatività che intorno abbiamo e che anche i ragazzini di quindici anni stanno ripetendo come un mantra.
Qual è il tuo messaggio?
Il mio è un pensiero al futuro. Voglio che 'Costellazioni' sia una lunga festa per ballare con spensieratezza.
Sei stato in America, in Europa per quasi due anni. Cos'è successo?
Dopo il 2012 e l'ultimo tour mi sono imposto di non scrivere più. Volevo 'staccare'. Ho viaggiato da solo e ho assorbito tantissime cose intense. In superficie sembrava non accadesse nulla ma in realtà sotto covavo molte sensazioni, pensieri che poi, al ritorno nella mia Ferrara, ho cercato in un anno di concretizzare in canzoni grazie all'aiuto fondamentale di Federico Dragnona de I Ministri.
E ora che succede?
Ora si parte in tour! Un po' di date tra marzo e maggio. Ho iniziato venerdì scorso a Livorno e poi concluderò il 9 maggio a Roncade. Non mancherà Milano ovviamente, il 9 aprile all'Alcatraz.