Sia il presidente americano, Barack Obama, sia il segretario di Stato Usa, John Kerry, tornano a chiedere una soluzione diplomatica alla crisi in Crimea. Sottolineando che gli americani non riconosceranno l'esito del referendum in Crimea e che, se la crisi non si risolverà, ci saranno conseguenze per la Russia. Ma Putin insiste: il referendum è conforme "ai princìpi del diritto internazionale e della Carta dell'Onu".
"Mosca - prosegue la nota del ministero - ha dichiarato più di una volta che le persone arrivate al potere a Kiev devono disarmare i militanti, garantire la sicurezza della popolazione e il diritto legittimo della gente a tenere manifestazioni. Purtroppo gli ultimi eventi in Ucraina, e in particolare quello successo ieri a Donetsk, dimostrano che le autorità di Kiev non controllano la situazione nel Paese".
Obama: "Soluzione diplomatica o conseguenze" - "Spero ancora in una soluzione diplomatica della crisi in Crimea. Se questo non accadrà, vi saranno conseguenze per la Russia". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, intervenendo dalla Casa Bianca alla vigilia del referendum sull'adesione alla Federazione russa della penisola sul Mar Nero. I risultati della consultazione saranno annunciati lunedì, come rende noto il premier della Crimea, Sergei Aksionov.
Kerry: "Non risconosceremo l'esito del referendum" - Gli Stati Uniti non riconosceranno l'esito del referendum in Crimea. Lo ha dichiarato il segretario di Stato americano, John Kerry, dopo il colloquio a Londra col ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Come Obama, tuttavia, anche Kerry continua "a sperare in una soluzione diplomatica della crisi in Ucraina", in mancanza della quale ci saranno "conseguenze" per Mosca.
La Borsa di Mosca va a picco: -5% - Intanto le tensioni in Crimea spaventano i mercati: la Borsa di Mosca, tra i timori di sanzioni occidentali contro la Russia per la crisi in Ucraina, ha aperto in forte ribasso e continua a crollare. Il Micex, denominato in rubli, è calato subito del 2,5% e a metà seduta perde il 5%.
Cina a Russia: "Rispettare l'integrità territoriale dell'Ucraina" - Nel frattempo la Cina si allontana dalla Russia sulla crisi ucraina. L'ambasciatore di Pechino all'Onu, Liu Jieyi, ha affermato "la necessità di rispettare l'integrità territoriale dell'ex repubblica sovietica" e si è detto "aperto a tutte le proposte che siano in grado di ridurre la tensione". Secondo i diplomatici, la Cina potrebbe decidere di astenersi in caso di voto della bozza di risoluzione americana, lasciando la Russia isolata all'interno dei Quindici.
Crimea: "Kiev accetti esito referendum, siamo pronti a tutto" - "Spero che Kiev accetti l'esito del referendum, che è legittimo e sarà trasparente: noi siamo pronti a tutto". Lo ha detto il premier della Repubblica di Crimea, Serghiei Aksionov, in un'affollata conferenza stampa a Simferopoli. Il premier ha assicurato: "I giornalisti sono al sicuro, garantisco personalmente". E ha poi lanciato un appello: "Anche le altre regioni a maggioranza russa dell'Ucraina indicano un referendum per aderire alla Russia":
Cremlino, attacco hacker a sito presidente - Gli hacker hanno attaccato il sito del Cremlino (Kremlin.ru). Lo ha confermato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, precisando che "un attacco è cominciato stamane, ed è stato molto massiccio, e in parte prosegue anche ora, perciò sono state prese tutte le misure necessarie per proteggere le risorse internet del presidente".
Ue: "Non riconosceremo risultato referendum illegale" - Il referendum in Crimea che si terrà domenica per l'Ue "non ha effetto legale" in quanto non rispetta la Costituzione ucraina e quindi "non riconosceremo il risultato di un referendum illegale". Lo ha ribadito la portavoce della Commissione Ue, assicurando che Bruxelles "seguirà da molto vicino la situazione e gli sviluppi di questo fine settimana" a cui "reagiremo in modo appropriato nel momento appropriato". Saranno i ministri degli Esteri dei 28 lunedì a prendere le decisioni politiche, incluse sanzioni contro Mosca.
Lavrov: "Russia rispetterà risultato referendum" - "La Russia rispetterà il risultato del referendum in Crimea". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, dopo il colloquio con il segretario di Stato americano, John Kerry. "Non c'è la stessa visione tra Russia e Stati Uniti sulla crisi in Ucraina e restano disaccordi", ha aggiunto. E ancora: "Non è nei piani di Mosca invadere l'Ucraina dell'est".
Mosca intercetta un drone Usa - Un drone di ricognizione americano è stato intercettato dall'esercito russo nello spazio aereo della Crimea. Lo ha reso noto il gruppo statale di tecnologia militare Rostec. "Il drone volava a circa 4mila metri di quota ed era praticamente invisibile da terra", si legge in un comunicato, in cui si precisa che si è riusciti a interrompere le comunicazioni con gli operatori americani.