Il ricordo dell'11 settembre era ancora vivo dieci anni fa, l'11 marzo del 2004, quando Madrid divenne teatro del più grande attentato terroristico in terra europea. Centonovantadue persone morirono, uccise da quei dieci zaini pieni zeppi di esplosivo che furono caricati su quattro treni regionali tutti diretti verso la stazione Atocha della capitale spagnola.
Erano le 7.40 del mattino, orario di punta, quando quei convogli saltano in aria, quasi in contemporanea, due alla stazione di Santa Eugenia e di El Pozo, e altri due nella fermata di Atocha. Quasi 200 morti e 1.900 feriti in una tragedia che colpisce al cuore la Spagna. Oggi è il giorno del ricordo: il Paese rende omaggio alle sue vittime in una cerimonia solenne alla cattedrale Almudena di Madrid, per non dimenticare, dice il ministro degli Interni, Jorge Fernandez Diaz, "le vittime della crudeltà e dell'orrore dei terroristi".