Sarebbe stato un raptus improvviso quello di Francesco Albano, l'uomo che ha ucciso a coltellate Assunta Sicignano, 43 anni, morta nel suo bar, lo Psyco Cafè di Vigevano. Il 71enne è stato ascoltato in Procura per oltre 4 ore e ha confermato la sua confessione. Ora è nel carcere pavese di Torre del Gallo con l'accusa di omicidio volontario aggravato.
All'uomo non verrebbe però contestata la premeditazione. Secondo quanto riporta il quotidiano Il Giorno la ricostruzione dell'accaduto sembra ormai chiara e l'autopsia dovrà solo fornire conferme a quanto emerso dalle indagini dei carabinieri e dalla confessione dell'omicida. La vittima, che con l'omicida aveva due figlie di 19 e 15 anni, lo aveva lasciato per un'altra relazione e da qualche giorno si era trasferita a casa di un'amica.
Sabato mattina, quando vicino al locale Albano ha visto l'auto del rivale, un vigilantes 38enne che l'aveva sostituito nel cuore di Assunta, non ci ha più visto. E' entrato nel bar e, anche se l'uomo più giovane non c'era o forse proprio perché lei era sola, l'ha accoltellata più volte dietro al bancone. Poi ha attaccato un cartello con scritto a penna "Torno subito". Ha sistemato due sedie coperte da una tovaglia in modo che non si riuscisse a vedere l'interno. E' uscito, con un gambale strappato e macchie di sangue ed è salito in macchina. I carabinieri lo hanno fermato quando era vicino alla caserma dove probabilmente stava andando per costituirsi, avvisati dai commercianti vicini che qualcosa non andava.
Il 71enne era stato intercettato dai militari mentre si stava recando in caserma per costituirsi. Il pm lo ha sentito alla presenza dell'avvocato difensore. L'uomo avrebbe ricostruito l'accaduto nei dettagli, in una versione dei fatti ritenuta attendibile.