ALTRO STOP

Emendamento quote rosa, altro rinvio Appello delle deputate ai loro leader

L'accordo subisce un altro stop, ora prende piede l'ipotesi di un'intesa bipartisan. La Boldrini: "Questo è un tema che mi sta a cuore"

Si allungano i tempi per l'approvazione dell'emendamento sulla parità di genere. I lavori e le votazioni sul Ddl di riforma della legge elettorale riprenderanno lunedì prossimo e, nel frattempo, slitta anche l'ok per le quote rosa. Deputate in agitazione, si pensa ad una nuova strategia che comprenda un fronte bipatisan. Laura Boldrini le ha volute incontrare. Novanta onorevoli donne hanno sottoscritto un "appello aperto" ai loro leader.

Le deputate dei partiti che sostengono la riforma elettorale, Pd, Fi, Ncd, Sc, Udc e Pi, chiedono che i loro movimenti favoriscano gli emendamenti bipartisan per la parità di genere.

Boldrini: "E' un tema che mi sta a cuore" - Il Presidente della Camera si è espressa sull'argomento, "il tema mi sta a cuore, che io sia per la completa parità di genere, anche nell'accesso alle cariche pubbliche, è cosa nota", ma il via libera definitivo ha subito l'ennesimo alt. Le deputate così pensano di creare un fronte comune per accellerare l'iter. L'obiettivo è sempre lo stesso: arrivare all'alternanza uomo-donna nelle liste elettorali, con il 50% delle donne capolista.

Deputate di diversi gruppi - Le deputate appartenevano a diversi gruppi parlamentari, presenti Barbara Pollastrini e Roberta Agostini (Pd), Dorina Bianchi (Ncd), Titti Di Salvo (Sel), Irene Tinagli (Sc) e Gea Schirò (PI). Mancavano all'appello M5S e FI. Le deputate del Partito Democratico hanno inoltre iniziato una raccolta firme all'interno della Camera, per presentare un appello a Matteo Renzi.

Cuperlo: "Parità di genere sacrosanta" - In mattinata Gianni Cuperlo aveva detto di sperare che "sull'identità di genere si trovi una soluzione. Non voglio credere che una riforma storica per la democrazia come quella della legge elettorale sia a rischio per la richiesta sacrosanta di rispettare la parità tra uomini e donne nella rappresentanza. Sarebbe incomprensibile".

Toti: "Un'assurdità" - Di parere contrario Giovanni Toti, intervenuto a "Un giorno da pecora". "A me sembra un'assurdità, in un collegio ci può essere una donna bravissima che merita di essere capolista, in un altro due uomini: perchè dobbiamo stabilirlo prima? Io sarei perchè ci fossero più donne o più uomini a secondo del merito", ha commentato il consigliere di Silvio Berlusconi.