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Accordo FI-Pd: Italicum solo a CameraRenzi: "Legge elettorale entro venerdì"

Il Partito democratico presenta, con l'ok di Berlusconi, un emendamento che stralcia l'articolo che riguarda l'elezione del Senato. Renzi: "Oggi importante passo avanti". Alfano: "Dobbiamo superare il Senato"

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L'Italicum sarà applicato solo per l'elezione dei deputati. E' il risultato dell'accordo tra Partito democratico e Forza Italia sulla riforma del sistema di voto. Il Pd ha infatti presentato, con l'ok di Silvio Berlusconi, un emendamento che stralcia l'articolo 2 della legge, quello che disciplinava l'elezione dei senatori. "Siamo disponibili a una soluzione che, nel disegnare la nuova legge, ne limiti l'efficacia alla Camera", dichiara Berlusconi.

Berlusconi: "Disappunto per difficoltà premier" - Nell'annunciare l'accordo sull'applicazione dell'Italicum per la sola elezione dei deputati, Berlusconi bacchetta il premier, Matteo Renzi: "Prendiamo atto con grave disappunto della difficoltà del presidente del Consiglio di garantire il sostegno della sua maggioranza agli accordi pubblicamente realizzati", afferma il leader di Forza Italia in una nota.

Renzi: "Oggi importante passo avanti" - "Il fatto che il Senato abbia o meno una norma elettorale è secondario", ha detto il premier Matteo Renzi in conferenza stampa a Tunisi, "Oggi abbiamo fatto un importante passo avanti". "Mi pare che sia un importante passo in avanti se ho capito bene, anche se sono ancora in corso delle riunioni", ha aggiunto il premier parlando dell'accordo sulla legge elettorale.

Renzi: "La legge entro venerdì" - "Credo che sia importante che ci sia un vincitore certo, e questo è garantito dall'Italicum. Il fatto che il Senato abbia o meno una propria legge elettorale è secondario, perché il Senato verrà abolito", osserva il premier. Renzi poi polemicamente chiosa: "Non capisco le polemiche di oggi: vediamo se entro venerdì ci sarà legge elettorale, spero che in Parlamento non ci siano ulteriori dilazioni e si approvi la riforma".

Alfano: "Dobbiamo superare il Senato" - "Dobbiamo superare il Senato, quindi legge elettorale solo per la Camera. Noi non siamo delusi da Renzi. Patti chiari, riforme certe #avantitutta". Lo scrive il ministro dell'Interno e leader dell'Ncd Angelino Alfano in un tweet.

Speranza (Pd): "Banco non salta" - Non nega l'esistenza di qualche difficoltà il capogruppo del Pd alla Camera, Roberto Speranza: "Ci sono punti ancora aperti ma nessuno si può consentire di far saltare il banco. L'Italicum funziona con un sistema monocamerale e ha senso solo come primo passo per le riforme. Occorre legare la legge elettorale con le altre riforme". Speranza lancia poi un appello ai suoi compagni di partito: "Chiedo a tutto il gruppo del Pd di stare su questa intesa".

Speranza: "Modifiche per tenere insieme anche Forza Italia" - "Noi dobbiamo rivendicare con forza che il gruppo ha proposto delle modifiche per tenere insieme la maggioranza e FI". Così si è espresso Speranza alla riunione dei gruppi Dem sulla legge elettorale. "Al momento l'accordo regge sia con la maggioranza sia con FI e questo dà più forza al fatto che le riforme possano arrivare in porto", aggiunge Speranza chiedendo "a tutto il gruppo di stare su questa intesa".

Riunito il Comitato dei nove -
I lavori alla Camera, che dovevano essere incentrati sull'esame degli emendamenti alla legge elettorale, sono stati sospesi per permettere al Comitato dei nove di riunirsi per esprimere il parere sugli emendamenti dopo la decisione di Forza Italia di appoggiare l'emendamento che limita la riforma elettorale alla sola Camera.

Sacconi (Ncd): "Riforme non scindibili" - "La soluzione che si va profilando dà ragione a coloro che hanno sempre evidenziato la necessaria connessione tra la nuova legge elettorale e la riforma del Senato. Lo afferma il presidente del gruppo del Nuovo centro destra al Senato, Maurizio Sacconi.

Il Pd ritira tutti gli emendamenti tranne quello sulle donne - Il Pd, dopo una riunione di circa due ore, ha deciso di ritirare tutti gli emendamenti alla riforma della legge elettorale tranne quello sulla parità di genere. La decisione è avvenuta su proposta del capogruppo, Roberto Speranza, come si apprende al termine della riunione.

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