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Il selfie di gruppo a rischio pidocchi

Boom di infestazioni negli Stati Uniti tra gli adolescenti

Il selfie collettivo ribattezzato "ussie" sarebbe alla base di un'impennata nell'infestazione dei pidocchi negli Stati Uniti. I più colpiti, non a caso, sono proprio gli adolescenti. Anche se la mania dell'autoscatto di gruppo ha contagiato anche gli attori nell'ultima notte degli Oscar e il presidente Obama (al funerale di Nelson Mandela).

Ussie sul banco degli imputati - Secondo Marcy McQuillan, esperta del campo di un centro statunitense per il trattamento dalle infestazioni di pidocchi, il Nitless Noggins, i pidocchi avrebbero gioco facile a trasferirsi da un capo all'altro dei giovani impegnati ad autoimmortalarsi con lo smartphone. McQuillan ha detto di aver chiesto ai propri pazienti se fossero abituati a scattare ussie e da lì avrebbe avuto l'intuizione del ruolo degli autoscatti nella diffusione dei pidocchi tra adolescenti.

Non tutti sono d'accordo - Altri esperti, invece, si dichiarano perplessi su questa modalità di contagio perché se è vero che i pidocchi non saltano e non volano per cui deve esserci un contatto diretto tra teste, on è chiaro se la durata del contatto durante lo scatto della foto sia sufficiente al passaggio del parassita da una testa all'altra. E' più verosimile che questo scambio avvenga attraverso lo scambio di cappelli, sciarpe o asciugamani. Secondo Richard Pollack, docente presso l'Harvard School of Public Health di Boston, l'idea di McQuillan non è credibile e sembra piuttosto una trovata per farsi pubblicità.

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