Svolta nella notte per le indagini sull'omicidio di Lidia Nusdorfi, la 35enne uccisa a coltellate a Mozzate, nel Comasco. Il nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Como, in sole 36 ore ha risolto il caso e consentito il fermo di Dritan Demiraj, 29 anni, l'albanese ex convivente della donna e padre dei suoi due figli. L'uomo ha confessato: "Mi tradiva con mio cugino". Fermato per favoreggiamento anche il datore di lavoro dell'uomo: gli aveva fornito l'alibi falso.
Ex compagno ha confessato - Dritan Demiraj ha confessato l'omicidio dell'ex compagna. I carabinieri di Rimini, con i colleghi di Como, lo hanno arrestato per omicidio dopo ore di interrogatorio. Arrestato per favoreggiamento il datore di lavoro, titolare del forno riminese, che avrebbe, forse solo per solidarietà senza la piena consapevolezza dell'accaduto, fornito un alibi all'albanese.
Il movente del delitto, a quanto si è appreso, sarebbe la gelosia. La vittima da circa sei mesi aveva una relazione con il cugino del convivente, 20enne, e probabilmente per questo motivo aveva lasciato Rimini e si era trasferita da parenti a Mozzate. Demiraj è stato sentito, prima di essere fermato, più volte dai carabinieri ma dal suo racconto sono emerse incongruenze che hanno accentrato su di lui i sospetti.
I carabinieri: "Omicidio premeditato" - Demiraj avrebbe premeditato l'omicidio della ex compagna. E' quanto sostengono i carabinieri di Como. Non avrebbe fissato lui l'appuntamento con la vittima ma sarebbe giunto a Mozzate in automobile con l'unico scopo di uccidere.
Lidia Nusdorfi è stata assassinata a coltellate sabato nel sottopasso della stazione ferroviaria Trenord di Mozzate. La donna, secondo gli investigatori, non si trovava lì perché in arrivo o in partenza con il treno, ma perché qualcuno le aveva dato un appuntamento.
Nata a Garbagnate Milanese nel dicembre del 1978, Lidia Nusdorfi ha vissuto a lungo a Rimini dove è rimasta sino a pochi mesi fa quando ha deciso di tornare in Lombardia, a casa di parenti. Durante la notte i carabinieri hanno controllato le riprese delle videocamere della stazione, una installata proprio vicino al luogo dell'aggressione, e di altre videocamere in paese.
Domenica chiedeva: "Perché, cosa è successo?" - Poche ore prima della confessione, Dritan Demiraj chiedeva ai cronisti cosa fosse accaduto. "Lidia se n'è andata ad agosto. Non abbiamo più rapporti, ci sentiamo raramente. Perché, cosa è successo?", si interrogava sulla porta di casa di fronte ai giornalisti.
Poi alcune frasi utili che, alla luce della confessione, delineano il movente dell'assassinio: "Mi dispiace molto per quello che è accaduto a Linda. Mi tradiva con mio cugino poco più che ventenne, che per me era come un fratello, e poi se n'era andata. Ha abbandonato non solo me ma anche i figli, uno avuto con me e uno frutto di una precedente relazione. Voleva rifarsi una vita e invece ha trovato la morte. Quando si fa del male a chi ti ama, non sai mai con chi vai a finire. Chissà chi avrà incontrato sulla sua strada per fare una fine come quella", aveva aggiunto.