L'album "Segni (e) particolari" è la testimonianza del percorso di Andrea Mirò e Alberto Patrucco tra le parole e la musica di Georges Brassens, il più raffinato cantautore francese del secolo scorso. Tredici brani rivisitati con la collaborazione di Enrico Ruggeri, Eugenio Finardi, Ricky Gianco, Ale e Franz oltre a Enzo Iacchetti. "Sono piccoli film dal finale mozzafiato", spiega Andrea a Tgcom24.
Come nasce l'incontro con Alberto Patrucco?
Ci siamo incontrati qualche anno fa per dei concerti-racconto sulla storia della canzone d'autore francese, e ci siamo immediatamente accorti delle affinità elettive che ci legavano.
Perché avete pensato al progetto "Segni (e) particolari"?
Un anno fa circa Alberto mi ha parlato delle sue traduzioni del repertorio brassensiano coinvolgendomi dapprima nella produzione di un disco con queste canzoni, poi man mano nella condivisione di molti pezzi, ed a quel punto in modo del tutto naturale ci siamo accorti che il disco sarebbe appartenuto a tutt'e due.
Qual è il punto di forza della poesia e della musica di Georges Brassens?
Brassens è il monumento del cantautorato per come lo si intende dagli anni 60-70 in avanti. E' il padre putativo di tutti i cantautori che conosciamo. Sposa poesia altissima dalle scelte lessicali dal suono e dall'incedere ritmico perfetti ad un gusto gergale d'immagini dirette, dove le storie raccontate sono gustosi bozzetti o piccoli film dal finale mozzafiato, bellezza e crudezza, forza ironica che strappa sorrisi e riflessioni sulle miserie della vita. Tutto questo in ogni canzone. Ma soprattutto perfettamente attuale come contenuti, un classico senza tempo.
Stai lavorando a un tuo album di inediti?
Sì, l'ultimo mio di inediti "Elettra e Calliope" ha quasi due anni, è ora di rimettersi al lavoro! Anche perché questo disco su Brassens è un interessante esperimento in funzione di uno spettacolo live che unisce una donna,cantautrice musicista, prestata al teatro e un uomo, comico di teatro, prestato alla musica: piccoli monologhi alternati alle canzoni estratte dal disco, un mix di leggerezza contenuti e risate. Quindi la voglia di scrivere e realizzare nuovi inediti dopo i live brassensiani si fa già sentire!
Sei reduce da Sanremo quali artisti ti sono piaciuti di più e perché?
Il cast di quest'anno era particolare, a caldo, dopo solo qualche giorno, posso dirti che mi son piaciute le canzoni di Arisa, Cristiano De André, Riccardo Sinigallia, Frankie Hi nrg mc... E naturalmente ho avuto il piacere di dirigere un gruppo di amici che si è rivelato finalmente al grande pubblico con 2 bei pezzi forti, i Perturbazione. Forti almeno quanto nei giovani Zibba, con una canzone d'autore essenziale ed elegante. Sono stata fortunata ed onorata, abbiam fatto delle gran belle performance!